Rai. Governo pensa a riforma di governance e canone. Esclusa la privatizzazione

Pubblicato il 9 Gennaio 2012 - 21:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 9 GEN – Riforma della governance o interventi sul canone, ma nessuna ipotesi di privatizzazione che e' ''di stretta competenza parlamentare''. E' il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricala' a fare chiarezza sulle intenzioni del governo sul futuro della Rai dopo la promessa di intervento fatta ieri dai microfoni di Che tempo che fa da Mario Monti. Parole, quelle del premier, che hanno scatenato una valanga di dichiarazioni, tra veti e accuse reciproche dai partiti, contrari tutti, ad accezione di Fli, ad una ipotesi di vendita dell'azienda pubblica.

Le parole di Catricala' confermano che il governo non intende procedere sulla strada della privatizzazione, che dovrebbero essere i partiti ad intraprendere autonomamente con un'iniziativa legislativa. ''Monti ha voluto distinguere materie di stretta competenza parlamentare da alcune misure di efficientamento'', ha detto il sottosegretario a 'Porta a Porta'.

Sulla governance – ha aggiunto – ''per ottenere maggior efficienza bisogna non dico staccare la Rai dalla politica, che sarebbe una mission impossible, ma creare una soluzione di dirigenza che sia effettivamente manageriale e non abbia troppi cappi politici''. Quanto al canone, per Catricala' serve ''pagare meno ma tutti''.

Il pensiero va subito alle ipotesi dell'affidamento dell'azienda pubblica ad un amministratore delegato con poteri piu' ampi rispetto all'attuale direttore generale (figura che del resto fa e' prevista anche nelle proposte di legge di Pd e Pdl depositate in Parlamento) e magari anche a un consiglio di amministrazione piu' snello. Il dossier e' pero' ancora tutto da studiare e il premier e ministro del Tesoro, azionista del servizio pubblico, con il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, competente in materia, potrebbero annunciare tra qualche settimana le loro intenzioni.

Fatto sta che il Pdl invita gia' il governo a non toccare materie di competenza parlamentare, bocciando ogni ipotesi di commissariamento ''Sarebbe invece assurdo – sottolinea Maurizio Gasparri – ipotizzare commissariamenti di una societa' per azioni che sta risanando i propri conti''. Da Pd, Udc e Idv arrivano invece aperture nei confronti di una possibile riforma.

''L'intervento di Monti di ieri e' stato ragionevole e cauto, tanto da non giustificare in alcun modo questa alzata di scudi da parte degli esponenti della Destra, interessati con tutta evidenza ad evitare qualsiasi intervento sulla tv pubblica che modifichi l'attuale assetto'', sostiene Anna Finocchiaro. Roberto Rao dell'Udc chiede invece di pensare al futuro dell'azienda e non al ruolo della politica. ''Occorrono delle norme per cacciare i partiti dal governo dell'azienda pubblica'', afferma il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando. Da Fli si sollevano le uniche voci favorevoli ad una privatizzazione. ''Il tema della vendita della tv pubblica non deve essere una proposta propagandistica, ma va affrontato in modo serio per recuperare fondi ed eliminare i partiti dalla Rai'', dichiara Italo Bocchino.