Rai, Il Giornale: “Un conto da 35 milioni per i programmi contro Berlusconi”

Pubblicato il 11 Aprile 2011 - 15:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Se la Rai spende 25 milioni in un triennio, come urla il Fatto, per pagare Minzolini, Sgarbi e Ferrara, ne spende almeno 35 per gli ‘anti-Cav’ del servizio pubblico, ma in un anno solo”. E’ quanto sostiene il Giornale in un articolo nel quale pubblica ”cifre riservate”, sostenendo che per Michele Santoro, Fabio Fazio e Serena Dandini si spende molto di più: 10 milioni solo per Che tempo che fa.

Le cifre, scrive il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, ”contengono qualche sorpresa, come la ‘clausola paracadute’ fatta inserire da Giovanni Floris come collaboratore esterno (compenso: 550mila euro annui, cioè come Minzolini, che però dirige un Tg) della Rai per il suo Ballarò. Se – si legge ancora nell’articolo – per qualche motivo l’azienda dovesse chiudere il programma (ipotesi piuttosto remota in realtà), per contratto Floris dovrà essere ri-assunto dalla Rai come caporedattore. Un paracadute invidiabile”. Il talk show di Raitre, riporta il quotidiano ”costa a Viale Mazzini, per un anno televisivo, 4.100.000 euro, poco meno di 100mila euro a puntata”.

Ma, sempre secondo quanto riporta il quotidiano, ”non è il programma più costoso di quelli sgraditi al centrodestra. In cima – prosegue ‘Il Giornale’- c’è Fabio Fazio: Che tempo che fa (65 puntate nell’ultimo anno) costa, ”10,4 milioni di euro, di cui 2 servono per il compenso di Fazio. Siamo sulle 160mila euro a puntata per il programma confezionato dalla berlusconiana Endemol, eppure sgradito ai berlusconiani”. ”Nello stesso bouquet – si legge ancora sul ‘Giornale’ – va aggiunto lo speciale Vieni via con me, grande successo di ascolto per altri 2,8 milioni di euro, tra produzione, Fazio e Saviano. Il contratto di Fazio è in scadenza e non è detto sia rinnovato dalla Rai di Mauro Masi, impegnato in una ridefinizione generale dei palinsesti (con nuovi equilibri tra informazione e spettacolo tra le tre reti)”.