Rai, Scajola: “Introdurremo valutazione qualità servizio”

Pubblicato il 18 Novembre 2009 - 18:47 OLTRE 6 MESI FA

«Sulla base delle indicazioni delle linee guida recentemente predisposte dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni d’intesa con il mio ministero, entro tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo contratto, sarà inoltre introdotto un sistema di valutazione della qualità del servizio, affidato ad un organismo esterno alla Rai, composto da qualificati esperti del settore».

Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, intervenendo all’incontro promosso dalla Cisl sul diritto e la qualità dell’informazione. Un organismo, ha aggiunto, «al servizio di tutti gli italiani e del loro diritto di poter scegliere all’interno di una offerta televisiva di qualità».

Scajola ha ricordato che «proprio in questi giorni stiamo negoziando le proposte per il nuovo contratto di servizio Rai con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio pubblico radio-televisivo. Intendiamo introdurre significative innovazioni, dedicando uno specifico articolo al tema della qualità dell’informazione ed impegnando la Rai a garantire, quale imprescindibile presidio di pluralismo, la completezza, l’obiettività, il rispetto scrupoloso della deontologia professionale da parte di tutti i giornalisti. Il testo che stiamo elaborando sottolinea l’esigenza di coniugare l’esercizio del diritto di informazione con il rispetto della persona umana, della sua dignità, del diritto alla privacy – ha detto infine Scajola – troppo spesso disinvoltamente ignorati da taluni programmi di approfondimento».

A commentare le parole del ministro dello Sviluppo Economico è Vincenzo Vita (Pd) della Commissione di Vigilanza Rai.

«Le ultime dichiarazioni del ministro Scajola a proposito della presunta istituzione di un organismo di controllo della qualità dell’informazione, supportate incredibilmente dalla Cisl, sono la prova delle profonde perplessità sollevate dal Pd sull’ultima stesura delle linee guida dell’Autorità per le comunicazioni sul contratto di servizio Stato-Rai».

«Tra l’altro la stessa Autorità non è stata affatto unanime nel voto del testo. In verità, l’introduzione di un capitolo specifico sull’informazione in quel contesto si presta a facili e strumentali interpretazioni da parte di chi vuole controllare il Servizio pubblico. E proprio Scajola collegò il tema ad ‘Anno Zero’. Non per caso. Va dunque ribadita – conclude Vincenzo Vita – la nostra più ferma contrarietà all’ennesimo sguaiato tentativo di censurare la libera informazione».