Rave party, da 3 a 6 anni di galera: il Governo mena duro ma a Modena lo sgombero l’ha visto solo Salvini

Nel decreto unico del Governo il pugno di ferro contro i rave party

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2022 - 17:43| Aggiornato il 3 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA
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Modena, gli occupanti abbandonano il capannone del rave party (Ansa)

Rave party, da 3 a 6 anni di galera e multe agli organizzatori. Reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1.000 a 10.000 euro e si procede d’ufficio “se il fatto è commesso da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o la salute pubblica”.

Rave party, da 3 a 6 anni di galera e multe agli organizzatori

E’ quanto si legge nella bozza del decreto legge licenziato oggi dal Consiglio dei ministri – composta di 9 articoli e che riguarda anche norme in materia di giustizia e di Covid – nella parte che riguarda il contrasto ai rave party. In caso di condanna, è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato e di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione”.

Dunque, un duro giro di vite contro i raduni giovanili spontanei al ritmo della musica techno. Un provvedimento cucito su misura dei fatti praticamente contemporanei di Modena. Se il ministro Salvini esulta (“è finita la pacchia”), tecnicamente però non c’è stato alcuno sgombero.

Modena, uscita ordinata, niente sgombero

Gli occupanti dell’edificio in via Marino lo hanno ripulito e trovato un accordo con la Polizia per un’uscita ordinata. Qualche tensione si è verificata solo nel contatto con i giornalisti. Ma tutto si è svolto pacificamente.

In Gran Bretagna e in Francia, paesi che hanno innalzato muri normativi per contenere il fenomeno, la misura di deterrenza non sembra aver funzionato. Il rischio anche in Italia è un ingolfamento di processi nei tribunali perché sarà difficile stabilire chi è organizzatore di un rave e chi passava di là.

E del resto, la Corte Costituzionale annullò nel 2017 la condanna per un happening a Pisa, richiamando l’articolo 17 che tutela la libertà di raduno dei cittadini.

Una misura anche questa simbolica, “identitaria” come si dice nel caso degli argomenti cari alla destra? Il precedente del rave party di Valentano dell’agosto 2021 è istruttivo di una certa copertura mediatica. All’epoca si spararono titoloni accusando i ragazzi di ballare e drogarsi nonostante un morto annegato nel laghetto del posto.

Non era vero, quel ragazzo era un apneista, una fatalità come purtroppo ne succedono tante e del resto il soffocamento in acqua è una delle maggiori cause di morte.

Si parlò di stupri e abusi, nulla lo ha poi confermato. E a proposito della salute dei ragazzi a Valentano è stato sottaciuto un grande merito di istituzioni e forze dell’ordine. Né cariche né pugno di ferro, ma presenza e dialogo. E centri di pronto soccorso immediato per chi aveva esagerato con alcol e pasticche secondo il principio di una efficace riduzione del danno. La notizia fu la colpevole inerzia del prefetto.

Il nuovo reato nel Codice penale: il 434 bis. Cosa dice

“Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”. Recita così il nuovo articolo del Codice penale – il 434 bis- inserito nel decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri per colpire i rave party.

Il nuovo reato, viene specificato nel testo, consiste “nell’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, commessa da un numero di persone superiore a cinquanta, allo scopo di organizzare un raduno, quando dallo stesso può derivare un pericolo per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”.

Chiunque organizza o promuove l’invasione è punito con la pena della reclusione da tre a sei anni e con la multa da euro 1.000 a euro 10.000. Per il solo fatto di partecipare all’invasione la pena è diminuita.

E’ sempre ordinata la confisca “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato… nonché di quelle utilizzate nei medesimi casi per realizzare le finalità dell’occupazione”. Nel testo viene poi apportata una modifica al Codice antimafia disponendo le misure di prevenzione personali per chi si macchia del nuovo reato. Ciò consentirà l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per gli indiziati dell’ “invasione per raduni pericolosi”.