Brunetta sposo, Ravello blindata. Protestano precari e poliziotti ma lui li beffa

Pubblicato il 10 Luglio 2011 - 19:25 OLTRE 6 MESI FA

Renato Brunetta (LaPresse)

RAVELLO (SALERNO) –  Mossa astuta del ministro Brunetta: i precari si radunano in massa per guastargli al festa? Lui prima dice, alzando le spalle, “è la democrazia”. Poi, all’ultimo minuto si viene a sapere che in realtà lui e la sua Titti si sono scambiati la promessa nuziale sabato sera, 5 minuti dopo la mezzanotte.

Un evento da basso impero, il matrimonio del ministro Renato Brunetta, in celebrazione a Ravello, è destinato a assurgere a simbolo della decadenza della corte politica di Silvio Berlusconi. Il personaggio Brunetta è tra i più sgradevoli e sgraditi in Italia. Ha insultato intere categorie di cittadini e dove aveva ragione in linea di principio, ad esempio con la produttività degli statali, ha poi fallito con le misure correttive, come quella di combattere l’assenteismo con i tornelli.

Non più tardi di giovedì il ministro dell’Economia Giulio Tremonti gli ha dato apertamente del “cretino” e il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha detto al collega Trem0nti di non ritenerlo degno di ascolto.

Le nozze con Titti Giovannoni sono l’apice di una vicenda che solo un grande del cinema satirico degli anni ’60, Salce o Caprioli, avrebbe potuto concepire: non solo per la ridicola accoppiata con una fidanzata, alta più di lui di almeno trenta centimetri, ma anche per l’arroganza senza ritegno che ha trasformato una perla delle coste italiane in una città in stato d’assedio, tipo G8.

Lo sfarzo delle nozze, la scelta della località, il personaggio, tutto ha fatto sì che Ravello sia diventato il punto di convergenza di una serie di proteste, a cominciare da quella delle forze di Polizia, umiliate dal diniego di Brunetta di corrispondere loro il pagamento degli straordinari, per finire con quella massa di disoccupati e precari meridionali che Brunetta ha definito la parte peggiore d’Italia.

Le nozze di Ravello segnano il punto più basso anche del rapporto di Brunetta con l’opinione pubblica e col mondo dell’informazione, che in un primo momento aveva contribuito a crearne il mito, dando credito e spazio alle sue sparate, scoprendo poi, all’inizio di un processo di revisione della credulità giornalistica, che chi lo conosceva meglio di tutti, i suoi concittadini veneziani, si erano rifiutati di dargli credito negandogli quei voti che lo avrebbero dovuto incoronare sindaco di Venezia.

A Ravello si è intanto instaurato un clima da stato d’assedio e per questo, racconta Susanna Amurri sul Fatto quotidiano, i turisti e i comuni cittadini non potranno accedere al centro storico e neppure sedersi ai bar della piazza, perché tutti i tavolini sono stati fatti togliere per ragioni di sicurezza con largo anticipo, di oltre 12 ore.

Tra gli invitati ci saranno certamente i testimoni di lui, il ministro del Lavoro Sacconi (proprio quello che dietro le spalle ha detto che non lo stava nemmeno a sentire tanto grosse erano le sciocchezze dette da Brunetta), Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, le ministre Carfagna e Gelmini, il neo segretario del Pdl Alfano, Raffaele Fitto e (quasi) tutti i ministri. Quasi certamente mancheranno Berlusconi impegnato dai postumi della sentenza del Lodo Mondadori e Tremonti, il ministro che ha dato del “cretino” a Brunetta e che per questo, molto probabilmente, ha compromesso i suoi rapporti con il ministro-sposo.

CONTESTAZIONIAl grido di’Cretino, cretino’ e ‘Fuori la mafia dallo stato’ una rumorosa rappresentanza di precari, circa una cinquantina, aderenti ai Cobas e provenienti da Napoli e Salerno ha raggiunto Villa Rufolo. I manifestanti, tutti vestiti di arancione con indosso magliette con le scritte ‘Indignati’ e ‘Jatevenne’ (in napoletano andatevene) hanno fatto ingresso nella piazza del duomo urlando cori di scherno nei confronti del ministro tra cui uno che recita ”Siamo l’Italia peggiore, abbiamo un sogno nel cuore, Brunetta a San Vittore”. Numerosi anche gli striscioni sui quali c’e’ scritto ‘Brunetta fannullone’ e ‘L’Italia peggiore siete voi’. I manifestanti, guardati a vista dalla polizia, espongono bandiere rosse dei Cobas e armati di megafono stanno tenendo un comizio per spiegare le ragioni della loro protesta inframezzato da cori di scherno nei confronti del ministro.

MATRIMONIO PRIVATO – Nelle intenzioni del ministro doveva essere un matrimonio privato ma Ravello la domenica mattina sembrava un paese occupato, reparto mobile dei carabinieri e polizia a cavallo inclusi. A celebrare il rito civile (la futura sposa è divorziata) è l’ex sindaco Pd Secondo Amalfitano, presidente di FormezItalia, struttura per l’informatizzazione della pubblica amministrazione che secondo i giornali è stata tagliata su misura per lui da Brunetta. In cambio il sindaco ha ripagato il ministro “dell’Italia peggiore” con la cittadinanza onoraria.

Proprio qui a Ravello la sua “Italia peggiore” si è data appuntamento, attraverso il web, per partecipare alla festa: “Non siamo stati invitati: eppure l’Italia peggiore ha voglia di incontrare la peggiore Italia” . Hanno scelto anche l’abito per la cerimonia. Una maglietta con su scritto: “Jatevenne” che in napoletano significa “andatevene”. I fannulloni verranno con chitarre e tamburi. “Noi, a Brunetta, la festa vogliamo farla, mica rovinarla” . Sono i Cobas Scuola di Salerno, il Comitato insegnanti, gruppi antagonisti, studenti in vacanza che su Facebook hanno creato la pagina “Brunetta’s wedding” che in due giorni, ha ricevuto più di mille adesioni.

Di fronte al Duomo, ci sono anche gli “arancioni disobbedienti”, gli insegnanti di sostegno per i ragazzi disabili, striscioni con lo slogan “Noi l’Italia peggiore”. E non manca la protesta del sindacato di polizia Coisp, che porta in piazza le sagome dei poliziotti pugnalati alle spalle, per richiamare l’attenzione sul mancato pagamento degli straordinari. Il tam tam è partito su Facebook, 2800 adesioni virtuali. La Questura ha autorizzato il sit-in e ha garantito che non verranno relegati dietro le transenne di una “zona rossa”.

Ravello è piccola e incastonata nel dorso della montagna: assediarla sarebbe facile anche perché ha due sole vie d’accesso. Brunetta non si sente rassicurato e al comandante locale dei carabinieri chiede, incalzato dal giornalista del Corriere della Sera: “Scusi, lei ha notizie sull’eventuale presenza di facinorosi?”