Domenica di referendum. Grattare il tetto del 40%: l’ultima barriera per il quorum

Pubblicato il 12 Giugno 2011 - 22:03| Aggiornato il 13 Giugno 2011 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Una domenica a un passo sempre più svelto verso il quorum, per grattare il tetto del 40% di votanti: sotto il sole, come in Liguria, o con la pioggia, come in Molise, molti italiani sono andati a votare.

L’affluenza è stata abbastanza alta nel primo giorno di referendum sui quattro quesiti su acqua, nucleare e legittimo impedimento: alle 22 il 41,1%, mentre alle 19 sono andati a votare circa 15 milioni di italiani, il 30,33% degli aventi diritto, e anche la prima rilevazione delle ore 12 a due cifre (11,64% dei votanti) ha fatto ben sperare chi, guardando ai precedenti, ambisce al raggiungimento del quorum (fissato a 25.209.425 votanti), su circa 50 milioni di elettori chiamati alle urne: 50.418.848 per l’esattezza secondo il Viminale, ovvero la somma dei votanti in Italia, circa 47 milioni, e quelli all’estero, 3 milioni.

L’obiettivo dei promotori dei referendum in questa domenica di voto insomma è stato sfondare la soglia del 40%, un tetto che lascia ben sperare, ma che non la dice tutta: una volta chiuse alle ore 22 di domenica, le urne si aprono lunedì dalle 7 alle 15 e una manciata di voti in questo caso potrebbe fare la differenza.

Se davvero passasse il quorum, potrebbero dunque passare quattro sì che cancellerebbero quattro leggi: l’ipotesi nucleare, la gestione dell’acqua e il legittimo impedimento, ovvero tutti provvedimenti voluti dal governo Berlusconi.

Il sole a Napoli ha portato i Verdi fino in spiaggia e armati di megafono hanno girato invitando tutti al voto. E’ stata grande la partecipazione in Emilia Romagna, con un record segnalato nella provincia di Reggio Emilia: nel comune della bassa di Fabbrico aveva già votato, a mezzogiorno, un quarto dell’elettorato.

In Trentino Alto Adige pioveva da una settimana e una volta tornato il sole le città si sono in parte svuotate senza tuttavia far abbassare la media dei votanti: a mezzogiorno erano il 14,2%, con picchi a Fortezza (20,89%), Bresimo (25,7%) e Trento (16,4).

Sole alternato a nuvole in Piemonte, dove la prima affluenza ha superato il 13,21% . Alle 19 due comuni del cuneese hanno addirittura superato il quorum del 50%: a Sambuco (in alta Valle Stura) ha votato il 54,34 per cento cento degli aventi diritto, ad Arguello (in alta Langa) il 52,50.

A Milano oltre ai quattro quesiti abrogativi si vota per altri cinque consultivi comunali su ecopass, Expo, alberi, energia e navigli, per i quali l’affluenza al voto è risultata più bassa (28,5% alle 19) rispetto a quella dei referendum nazionali (30,5%). Un dato, questo, che ha fatto levare la protesta dei promotori per la presunta consegna solo su richiesta delle schede per i quesiti milanesi. Altri tre referendum consultivi comunali si sono svolti a Gorizia, dove però hanno votato solo il 18,24% degli aventi diritto.