Referendum. Nuovo rinvio in Vigilanza Rai. Zavoli: “Ostruzionismo a fini politici”

Pubblicato il 4 Maggio 2011 - 14:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Per i referendum programmati per il 12 e 13 giugno il tempo stringe ma il servizio pubblico, che dovrebbe per statuto informare i cittadini, non è ancora pronto. Come al solito è la politica a porsi d’intralcio. Il fatto è che la Rai non si è ancora dotata delle norme di par condicio necessarie per la copertura dell’evento referendario. L’ultimo impedimento, o trappola a seconda dei punti di vista, è occorso in Commissione Vigilanza Rai martedì 3 maggio, che ha dovuto aggiornare nuovamente la seduta. Fuori dal Parlamento i promotori referendari, all’annuncio dell’ennesimo rinvio, hanno reagito gridando “buffoni, buffoni”.

Il deputato Lainati Pdl Lainati aveva chiesto il rinvio della consultazione in Vigilanza alla prossima seduta per mancanza del numero legale, adducendo motivi tecnici (il numero legale) e di opportunità (“l’imminenza della votazione alla Camera sul decreto Parmalat”). Il presidente della Commissione Sergio Zavoli non ha negato la natura tecnica della richiesta di rinvio, ma non ha mancato di rilevare il profilo schiettamente politico dell’iniziativa: “Sono indotto a ritenere che questa richiesta possa sottendere un risultato ostruzionistico. E’ la premessa per rendere difficoltoso, se non impossibile, ricominciare il nostro lavoro”. Constatata l’assenza del numero legale, Zavoli ha aggiornato, tra le proteste dell’opposizione, la seduta alle ore 20 di questa sera (mercoledì 4 maggio).

Per risolvere la questione e rimuovere lo stallo parlamentare è giunto anche un comunicato congiunto dei presidenti di Camera e Senato. Fini e Schifani si riservano di adottare iniziative in merito. La reazione delle opposizioni non si è fatta attendere. L’Idv minaccia di occupare l’Aula. I verdi hanno annunciato un esposto in Procura. Il Comitato Referendario “2 Sì per l’Acqua Bene Comune”, il Comitato “Vota Sì per fermare il nucleare”, l’associazione Articolo 21 e i Radicali italianihanno critto ai presidente della Camera e del Senato richiedendo “l’immediata approvazione del regolamento da parte della commissione parlamentare di Vigilanza”, anche attraverso una “organizzazione dei lavori d’Aula che tenga conto dell’assoluta priorità dell’adozione di un atto fondamentale per la tutela di un diritto costituzionale di già leso”.