Regionali, D’Alema: “Berlusconi in piazza per cercare la rissa”

Pubblicato il 15 Marzo 2010 - 17:36 OLTRE 6 MESI FA

Massimo D'Alema

Massimo D’Alema critica la decisione del Pdl di scendere in piazza e accusa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di cercare «la rissa».

Intervenendo a margine di un incontro col direttivo della Compagnia Unica dei Lavoratori del Porto di Genova D’Alema ha detto: «Non si capisce contro chi protestino. Non avendo argomenti positivi sui quali chiedere il voto, Berlusconi cerca di suscitare nel suo elettorato l’avversione contro la sinistra. Cerca di alzare i toni, cerca la rissa».

Per l’esponente del Pd «lo scopo è quello di richiamare al voto i suoi elettori che appaiono più che mai demotivati. Questo è ciò che sta facendo il presidente del Consiglio e non é la prima volta. Ma la mia impressione è che in questo caso funzionerà di meno».

Secondo D’Alema, infatti, il governo Berlusconi ha «un bilancio estremamente negativo dal punto di vista dell’economia, dell’occupazione e della moralità pubblica. La commedia che non ha potuto presentare la lista perché é stato impedito dai Radicali questa volta non ha neppure fatto ridere la platea. È una di quelle battute che nel passato avrebbe suscitato almeno l’applauso, questa volta nemmeno quello».

Secondo D’Alema Berlusconi «non si occupa di governare il Paese, non risolve i problemi degli italiani». Alle accuse del premier secondo cui il Pd è «al rimorchio di Antonio Di Pietro» D’Alema replica con una battuta: «E lei non gli vuole fare nemmeno dire una battuta ogni tanto? È giusto che anche lui dica qualcosa».

La mancata presentazione delle liste per le Regionali del Lazio secondo l’esponente del Pd è stato un brutto colpo per il Pdl: «Il non essere riusciti a presentare le liste nella capitale è stato un colpo molto duro a questa immagine di gente concreta, che sa fare le cose. In realtà non sanno fare quasi nulla, però questa volta l’episodio è stato così clamoroso che lo ha messo in evidenza. Secondo me è un fatto che ha colpito il rapporto col suo elettorato, con quegli elettori che non se ne hanno a male se dici che Berlusconi è prepotente  ma anzi lo considerano un segno di forza. Ma il giorno in cui non é capace di presentare le liste, questo pesa».