Regionali Lazio, magistrato Durante: “Alla fine Pdl sarà ammesso, ma tempo era scaduto”

Pubblicato il 2 Marzo 2010 - 09:44 OLTRE 6 MESI FA

Il magistrato del tribunale di Roma Maurizo Durante incaricato di guidare l’ufficio elettorale circoscrizionale, che sabato 27 febbraio ha deciso lo stop alla consegna delle liste tagliando fuori il Pdl ricostruisce l’accaduto in un’intervista al quotidiano La Repubblica e prevede che, in ogni caso, alla fine il Popolo della Libertà sarà ammesso al voto.

“Il nostro sistema è iper-garantista – spiega il magistrato – Se pure la Corte d’Appello dovesse dargli torto, c’é sempre il Tar, che in casi come questi è sempre favorevole”. Uno scenario, quello ipotizzato da Durante, che taglierebbe la testa al toro evitando “leggine” ad hoc e ipotesi sullo spostamento del voto.

Rispetto a quanto accaduto sabato 27 Durante spiega: “Il tempo era scaduto, che altro avremmo potuto fare?”. E  sugli attacchi subiti ironizza: “E dire che non sono nemmeno una toga rossa”.

Quindi Durante ricostruisce i fatti: “Quando il capitano dei carabinieri e il collega della polizia ci sono venuti a chiedere aiuto perché fuori dalla stanza 23 c’era una gazzarra indegna, io e la dottoressa Argento, membro supplente della commissione, siamo usciti per capire cosa stesse accadendo. Ormai era quasi l’una”.

“Perciò – prosegue il magistrato – ci siamo consultati e abbiamo deciso che solo chi era al di qua del cordone di polizia, disposto per delimitare l’area di consegna, poteva completare le procedure di deposito. Gli altri no, perché erano ormai fuori tempo”.

“Nonostante il caos – spiega Durante- abbiamo provato a fare una piccola istruttoria. Abbiamo chiesto a tutti i presenti se per caso i delegati rimasti fuori fossero arrivati prima delle 12, ma tutti hanno testimoniato che non c’erano. Qualcuno mi ha addirittura riferito che uno si era dovuto allontanare perché aveva avuto una crisi di panico”.