Regionali. Pdl e Udc, “questo matrimonio s’ha da fare”

Pubblicato il 19 Gennaio 2010 - 21:26 OLTRE 6 MESI FA

Alla vigilia dell’ufficio di presidenza del Pdl la partita sulle candidature alle elezioni regionali è tutt’altro che chiusa. Due le questioni ancora aperte: la scelta del candidato per la Puglia, ma soprattutto i rapporti con l’Udc.

Un tema, quest’ultimo, su cui non è detto che si arrivi ad una decisione già domani. E’ possibile infatti che l’alleanza con i centristi finisca sul tavolo dell’incontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, in agenda giovedì alla Camera. Un pranzo di lavoro, una sorta di “ufficio presidenza ristretto”, tengono a sottolineare i finiani rimarcando il fatto che, insieme ai due co-fondatori, ci saranno i tre coordinatori, i capigruppo di Camera e Senato ed i loro vice.

Ed è proprio il rapporto con Pier Ferdinando Casini a creare più di qualche problema all’interno del Pdl. Il premier ripete da giorni di non volere un’intesa con chi si allea a seconda delle convenienze, ma nel partito la linea dello ‘strappo’ definitivo con i centristi sembra minoritaria. Nel Lazio, ad esempio, pare non esserci nessun problema per l’accordo tra Renata Polverini (che oggi ha incontrato Gianfranco Fini e l’Udc).

Nonostante nel Pdl si condanni all’unanimità la cosiddetta ‘politica dei due forni’ adottata da Casini, non si chiude la porta alla possibilità di fare accordi locali. Soprattutto in quelle realtà dove con l’Udc l’alleanza è ormai consolidata da tempo. «Se non c’é una decisione diversa da parte del Pdl non ho motivo di mettere in discussione la Polverini, perché è una persona seria», mette in chiaro l’ex presidente della Camera che però ci tiene a ribadire l’indipendenza del suo partito: «Sia il Pd che il Pdl vogliono arruolarci e io voglio dire agli italiani che noi non siamo arruolabili».

Il Cavaliere, tuttavia, per siglare il patto pretende che i centristi abbassino i toni: non si può accettare di correre insieme o sostenere chi attacca continuamente il governo ed il premier, spiega un dirigente del Pdl interpretando gli umori del capo della coalizione. Un invito a ‘mollare’ l’ex presidente della Camera arriva poi dai quotidiani vicini al centrodestra. Vittori Feltri dalle colonne del Giornale si rivolge direttamente al Berlusconi: «Se fossi in lui – scrive il direttore – direi al leader dell’Udc: grazie per l’offerta di collaborazione, ma preferisco farne a meno».

Sullo sfondo dei rapporti tra Pdl e Udc resta aperta la grana della Puglia. I giochi sono ancora aperti, si affrettano a spiegare dalla maggioranza facendo intendere che le trattative vanno avanti ad oltranza. Quotazione in salita per Adriana Poli Bortone, leader del movimento ‘Io Sud’. Un nome però su cui Berlusconi deve trovare un’intesa innanzitutto all’interno del partito dove si fatica a trovare un accordo sul nome dell’ex esponente di An.