Regionali Puglia, Poli Bortone: non mi ritiro, solo io posso battere Vendola

Pubblicato il 28 Gennaio 2010 - 11:36 OLTRE 6 MESI FA

L’invito era partito direttamente dal presidente Silvio Berlusconi ma lei, Adriana Poli Bortone, rinvia al mittente la proposta di ritirare la sua candidatura alla presidenza della Regione Puglia.

«Vado avanti. Non si può fare politica in questo modo – racconta Poli Bortone ad Affaritaliani – Sono a capo di un movimento Io Sud che crede nei valori del Mezzogiorno. Immaginavo che anche il Pdl volesse fare un accordo con l’Udc e con noi. Sono la candidata più forte per battere Vendola. A meno che non sia il ministro Fitto che voglia candidarsi…».

«Il presidente – aggiunge – ci sta mettendo tutta la buona volontà. Questa formula, che non credo sia sua ma che qualcuno gli ha suggerito come formula di mediazione, non credo sia la formula giusta. Se lo scopo è quello di abbattere la giunta Vendola, io non credo che a 50 giorni dalla campagna elettorale si possano gettare nella mischia delle persone che non hanno mai fatto politica soltanto per non darla vinta agli uni o agli altri. La serietà dell’impostazione politica impone di trovare un candidato che ad oggi potrebbe, e ci metto tanto di condizionale, essere il più forte per battere Vendola».

Ad appoggiare la posizione della ex sindachessa di Lecce è proprio il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. «Non si può pensare che la vittoria di Vendola non abbia conseguenze» ha affermato Casini, annunciando che il suo partito non «si acccoda né al Pd né al Pdl» e che in Puglia non rinuncia alla candidatura di Adriana Poli Bortone pur avendo stretto accordi con il centrodestra per il Lazio e la Calabria.

Nella conferenza stampa a Montecitorio convocata giovedì mattina, l’Udc – per bocca dei suoi leader Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa – ribadisce che il candidato per la Puglia “a oggi” è Adriana Poli Bortone. Perché «non ci sono possibilità diverse».

Sulla Poli Bortone, insistono i centristi, potrebbe realizzarsi una convergenza ampia. Una conferma che non chiude però ogni porta all’appello per un passo indietro dei due candidati del centrodestra e l’individuazione di un nome condiviso fatto ieri da Silvio Berlusconi. «Ogni giorno ha la sua pena», si limita a dire Casini. Che insiste comunque sulla necessità di un’alternativa a Nichi Vendola.