Le primarie in Puglia ci saranno: per la seconda volta consecutiva il candidato del centrosinistra al ruolo di governatore sarà stabilito dagli elettori.
Quegli stessi elettori che il 28 dicembre hanno impedito che si svolgesse l’assemblea regionale del Pd, protestando contro la candidatura, considerata “imposta” dai vertici del partito, di Michele Emiliano a scapito del presidente in carica Nichi Vendola.
La data più accreditata per le primarie è quella del 17 gennaio: il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, porterà questa proposta al tavolo tecnico-organizzativo che avrà il compito di dettare le regole per il confronto elettorale.
La disponibilità alle primarie, sollecitata più volte da Vendola, autocandidatosi alle regionali già dallo scorso mese di novembre, è stata data ieri anche dal sindaco di Bari.
La data di domenica 17 gennaio era stata proposta ieri da Vendola, mentre Emiliano aveva indicato quella del 24 gennaio.
Al centro delle due date c’è, il 19 gennaio, la convocazione del consiglio regionale pugliese che dovrà esaminare alcune importanti modifiche alla legge elettorale regionale.
Tra queste, c’è l’emendamento, fortemente sostenuto da Emiliano, che prevede di cassare la parte della legge regionale che stabilisce la ineleggibilità di sindaci e presidenti di provincia. Una legge che costringerebbe Emiliano a dimettersi dalla carica di sindaco di Bari in caso di candidatura alla Regione.
Intanto il governatore in carica ha detto che, se dovesse perdere le primarie, sosterrà la candidatura di Emiliano. «Io – ha affermato Vendola – sono un uomo della sinistra e sono impegnato a sconfiggere la fabbrica delle paure che è il centrodestra che governa l’Italia».