La Sicilia vota un “vaffa…” più grande di quello di Grillo

di Elisa D'Alto
Pubblicato il 29 Ottobre 2012 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA
(Foto Lapresse)

ROMA – Che in Sicilia i maggiori partiti sarebbero andati incontro a un “vaffa” era già in conto. Ma i siciliani hanno confezionato un “vaffa” ancora più consistente e dal sapore liberatorio. E il riferimento non è al dato, “clamoroso” a detta del diretto interessato, del candidato di Beppe Grillo. Ancora più “clamoroso”, numericamente e politicamente, è il dato dell’astensione, superiore al 50%.

Nelle prime ore di lunedì i dati arrivano a rilento, inizialmente Giancarlo Cancelleri sembra, almeno a Palermo, il primo per numero di preferenze anche se via via che le ore passano l’entusiasmo cala. Ma il partito dell’astensione è l’unico che raggiunge la maggioranza assoluta. Il 47, 42% dei siciliani è andato a votare, il che vuol dire che, rovesciando questo dato, il numero dell’astensione è pari a poco meno del 53%. Più di un siciliano su due.

Prima ancora del candidato vincitore, prima ancora della (doverosa) osservazione sul fatto che un voto così combattuto non darà al prossimo presidente una maggioranza assoluta a palazzo d’Orleans, prima ancora di tutto questo ci si dovrà preoccupare di quel dato.

Il “vaffa” siciliano suona come una sberla. E non solo per Cancelleri, Musumeci e Crocetta, nomi poco familiari fuori dall’isola. E’ una sberla anche per i partiti nazionali e i loro segretari che giustamente guardavano al voto siciliano come al primo vero antipasto delle prossime politiche.

Allargando lo sguardo ci sono altri voti regionali in arrivo, in Lombardia come nel Lazio. E non si può non pensare che se anche le Regioni delle due “capitali” d’Italia voteranno in modo analogo, il “vaffa” rischia di passare da dato locale a movimento nazionale.