Regionali Toscana: Rossi presidente, si conferma il centrosinistra

Pubblicato il 30 Marzo 2010 - 08:36 OLTRE 6 MESI FA

Enrico Rossi

Enrico Rossi è il nuovo presidente della Regione Toscana. L’ex assessore alla Sanità, candidato con il centrosinistra, ha distanziato nettamente il candidato del centrodestra Monica Faenzi.

In una regione tradizionalmente “rossa”, il Pdl regionale ha sicuramente pagato per l’inchiesta sui “Grandi eventi”, che ha coinvolto il massimo esponente del partito in Toscana, il deputato Denis Verdini.

Problemi della Regione. Il problema maggiore che Rossi dovrà affrontare è la crisi nel settore industriale, specie nell’area tessile. Le imprese sono state “travolte” dall’arrivo dei cinesi e le amministrazioni di sinistra hanno fatto fatica a trovare una soluzione. Nel 2009 il Comune di Prato è passato nelle mani del centrodestra: un cambiamento “storico” che spiega bene l’insofferenza di parte dell’elettorato per l’inerzia delle amministrazioni “rosse”.

La giunta uscente può almeno vantare di aver mantenuto in attivo i conti alla voce sanità, e di essere ancora considerata un’ “eccellenza” in ambito ospedaliero.

Il Pdl invece deve fare i conti con l’inchiesta sui “Grandi eventi”, che ha travolto Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl e “reuccio” incontrastato del partito a livello regionale.

Candidati e precedenti. Nel 2005 la presidenza della Regione andò a Claudio Martini del centrosinistra: Martini, che era il governatore uscente, prese il 57,4% delle preferenze, distanziando nettamente il candidato della Casa della Libertà Alessandro Antichi (fermo al 32,8%).

Nelle elezioni del 2010 il centrosinistra ha invece puntato su Enrico Rossi, che nella Giunta Martini è stato per due volte assessore alla Sanità. Durante il suo mandato, è stato il principale “sponsor” della Legge Regionale che garantisce l’assistenza gratuita a tutti i cittadini, sia italiani sia stranieri. La legge fu approvata in risposta all’emendamento, proposto dal ministro del Welfare Sacconi, al disegno di legge 773, il cosiddetto “pacchetto sicurezza”: l’emendamento, poi bocciato in Parlamento, prevedeva che i medici avrebbero dovuto denunciare gli immigrati recatisi presso i presidi sanitari, qualora non avessero il permesso di soggiorno. Per questo la norma fu soprannominata dei “medici – spia”.

Il centrodestra ha invece deciso di sostenere la candidatura di Monica Faenzi. Deputata del Pdl, la Faenzi è stata scelta un po’ a sorpresa, visto che per mesi era stato fatto il nome di Riccardo Migliori. La scelta della Faenzi, sindaco di Castiglione della Pescaia, è stata criticata dal segretario regionale del partito, Claudio Morganti: Morganti ha parlato di «scelta debole fatta apposta per perdere».

Il coordinatore regionale del Pd, Luca Sani, ha insinuato che la Faenzi è una candidata «a perdere» scelta appositamente per non “offuscare” il potere di Denis Verdini. Per questo Verdini avrebbe preferito una candidata “debole”, già pronta alla sconfitta.

L’Udc ha preferito invece correre da sola, candidando il parlamentare Francesco Bosi. In un primo momento Pier Ferdinando Casini aveva proposto al centrodestra di convergere sul candidato centrista, ma poi non se ne è fatto più niente.

Anche i radicali si sono presentati con un proprio candidato, l’imprenditore Alfonso De Virgiliis. Fino al 20 gennaio il candidato alla presidenza avrebbe dovuto essere Oliviero Toscani: il celebre fotografo ha però rinunciato all’incarico dopo che il Pdl gli ha negato l’appoggio che lui aveva chiesto.