Regionali Veneto, si abbatte il “ciclone Zaia”. E la Lega è il primo partito

Pubblicato il 30 Marzo 2010 - 08:35 OLTRE 6 MESI FA

Luca Zaia

Il “ciclone Zaia” si abbatte sul Veneto insieme al “ciclone Lega”: oltre al trionfo del nuovo governatore, è stato il Carroccio il vero vincitore di queste elezioni regionali. La Lega ha sfruttato la “scia” di un “proprio” candidato presidente: ha ottenuto più preferenze del Pdl, diventando il partito più votato sul territorio.

Il ministro dell’Agricoltura ha vinto facilmente, con una differenza di voti notevole rispetto a quelli ottenuto dal candidato del centrosinistra Giuseppe Bortolussi.

Problemi della regione. Le prime questioni che Zaia dovrà affrontare sono lavoro, immigrazione, nucleare, ma anche i rapporti di forza all’interno del centrodestra.

Infatti il centrodestra veneto ha vissuto uno scontro tra il Pdl e la Lega Nord, che adesso è il primo partito regionale: il governatore in carica, Giancarlo Galan (Pdl) chiedeva la riconferma, ma la Lega è riuscita a imporre il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia.

Tra i problemi da risolvere, il lavoro viene al primo posto perché la crisi economica ha colpito soprattutto le piccole e medie imprese: molte aziende stanno chiudendo e tanti imprenditori sono finiti sul lastrico. Negli ultimi mesi infatti sono aumentati drasticamente i suicidi degli imprenditori che hanno perso tutto.

Per quanto riguarda l’immigrazione, secondo uno studio condotto dall’Istituto Ipsos molti veneti vorrebbero l’introduzione di “quote rigide” per regolarizzare il flusso degli stranieri.

Altro argomento controverso è il nucleare: come ministro, Zaia ha detto sì all’installazione sul territorio italiano di centrali nucleari. Come candidato presidente, lo stesso Zaia ha invece no all’eventuale installazione di un sito in Veneto.

Candidati e precedenti. Nel 2005 Giancarlo Galan aveva sconfitto il candidato del centrosinistra Massimo Carraro. Per Galan, considerato il leader veneto prima di Forza Italia e poi del Pdl, si trattava del terzo mandato consecutivo.

Nella tornata elettorale 2010, il mancato appoggio del centrodestra a Galan, al quale è stato preferito il leghista Luca Zaia, ha fatto infuriare l’ex governatore: Galan ha accusato il suo partito di tradimento e ha pensato di candidarsi anche da solo, appoggiato dall’Udc. Anche i sostenitori di Galan si sono mobilitati sul web, chiedendo di non consegnare il Veneto alla Lega.

L’annuncio ufficiale della candidatura di Zaia è arrivato il 19 dicembre. Zaia ha subito annunciato il “taglio delle poltrone” in maniera “colorita”: «Bisogna scollare un po’ di culi dalle sedie». Poi ha annunciato il “no” al nucleare in Veneto. Infine ha definito la Lega il «partito dei no global», vista la posizione contraria agli Ogm in materia di agricoltura.

Il centrosinistra ha scelto invece Giuseppe Bortolussi. Dal 1980 Bortolussi è direttore della Cgia di Mestre, la più importante associazione sindacale di lavoratori autonomi di seconda generazione e di partite iva del Nord- Est.

Anche l’Udc ha deciso di correre da sola, candidando il segretario regionale del partito Antonio De Poli.