Regione Lazio: costa 115mln l’anno, 335mila € a consigliere, doppi incarichi…

Pubblicato il 13 Luglio 2012 - 10:48 OLTRE 6 MESI FA
Renata Polverini e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno (Foto LaPresse)

ROMA – L’assemblea regionale del Lazio costa ogni anno ai cittadini 115 milioni di euro (la spesa è aumentata visto che lo scorso anno è costata 109 milioni 700mila euro); i suoi 71 consiglieri prendono 10mila euro al mese e costano all’anno ognuno 335mila euro, ovvero il doppio di quanto prendono quelli della Lombardia; inoltre possono usufruire di rimborsi per l’auto con una semplice autocertificazione. Di questi 71 consiglieri inoltre in tanti cumulano più di una carica tanto che ci sono 4 segretari del Consiglio, 17 capigruppo, 19 presidenti e 57 vice per 19 commissioni. Tanto per fare un confronto le commissioni di Camera e Senato sono 15… E solo un mese fa è stata abolita la ventesima commissione in Regione, quella “Giochi Olimpici”, che era rimasta in vita, e costava, nonostante Monti avesse bloccato il sogno olimpico di Roma già nel febbraio 2012. Questi alcuni dati emersi dal Bilancio della Regione Lazio approvato a fine giugno e che, evidentemente, non ha preso nemmeno in considerazione la spending review.

Le spese infatti, secondo Repubblica, non sono scese ma anzi sono aumentate. La spesa annua per i consiglieri è cresciuta del 20% rispetto al 2009. Per tutti i consiglieri, oltre a diaria e indennità di ruolo (4.252 più 4.003 euro al mese), c’è un’altra indennità, quella di funzione, che va dai 2.311 euro per il presidente del Consiglio regionale ai 594 euro dei vicepresidenti di commissione.

Poi c’è il capitolo dei rimborsi spese per gli spostamenti in auto: i soldi che vengono dati ai consiglieri, scrive Repubblica, sono stati ritoccati all’insù (40 centesimi al chilometro) e sono erogati in base a un autocertificazione. In teoria basta quindi che un consigliere X scriva in autocertificazione che si è spostato a vivere, ad esempio, a Formia, che gli si gonfia seduta stante il rimborso per la benzina. Eppure, scrive Repubblica, sul certificato dei redditi, neppure la metà dei consiglieri dichiara di possedere una macchina e c’è chi non ha neanche la patente.