Regione Lombardia, 2500 euro di crocifissi: la Lega trova i soldi

Pubblicato il 5 Ottobre 2011 - 21:04 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – La Regione Lombardia taglia…ma non sui crocifissi. Dalle parti del Pirellone hanno passato giornate difficili, ore a testa bassa ad analizzare i bilanci già al verde e ulteriormente impoveriti dopo i tagli del governo. Ma l’austerity non può colpire anche il senso religioso dei consiglieri e della Giunta, ed ecco che grazie a una proposta della Lega Nord il Consiglio ha trovato i 2500 euro necessari per tappezzare i locali della Regione con il simbolo sacro.

Benché manchi ancora il sigillo finale del Consiglio, chiamato a votare il progetto di legge fra due settimane, l’idea della Lega Nord è passata anche all’esame dell’idoneità finanziaria e si appresta ad affrontare la discussione finale senza particolari rischi.

Subito dopo aver analizzato i tagli decisi dal governo, che avranno un peso enorme sulle scelte della Lombardia, la commissione consiliare Bilancio ha infatti trovato nelle risorse destinate all’arredamento degli immobili istituzionali quei 2.500 euro necessari ad acquistare i primi crocifissi destinati soprattutto a sale di rappresentanza e ingressi della Regione, in quella che i leghisti hanno presentato come una ”battaglia di civiltà”. Per chi non si adeguasse, si prevedono anche delle multe.

Sono bastati cinque minuti, senza nemmeno la discussione, perché il voto di Pdl e Lega desse il via libera alla norma finanziaria, col no del Pd, unico gruppo di opposizione presente. Il progetto di legge, del resto, era già stato approvato dalla commissione Cultura, titolata ad esaminarlo nel merito. Ciò non ha evitato il rinfocolarsi delle polemiche. ”La Lega ci ha abituati a prese di posizione strumentali, ma arrivare a tirare in ballo il crocifisso ci sembra davvero eccessivo”, ha lamentato Fabio Pizzul, consigliere Pd proveniente dall’Azione cattolica e già direttore di Radio Marconi, emittente della Diocesi di Milano.

”L’esposizione dei simboli religiosi in un paese libero – ha aggiunto – deve essere lasciata alla sensibilità dei singoli. Da cattolico trovo che associare il crocifisso a quello che si configura come un obbligo ne snaturi il significato più autentico”. Dal Carroccio (tutti i consiglieri, compreso Bossi Jr, hanno firmato la proposta) ufficialmente non arrivano commenti in più rispetto a quanto già detto dal relatore Alessandro Marelli: ”E’ una battaglia di civiltà e di difesa dei nostri valori. Il crocifisso non è solo un’icona spirituale e religiosa del Cristianesimo ma rappresenta altresì la nostra identità storica-culturale e i concetti di fratellanza, pace e giustizia”.