Prove di ribaltone in Sicilia, la finanziaria di Lombardo approvata con i voti del Pd, di Miccichè e dei finiani

Pubblicato il 3 Maggio 2010 - 12:58 OLTRE 6 MESI FA

Raffaele Lombardo

Ribaltone in Sicilia: la Finanziaria è stata approvata anche grazie all’appoggio del Pd, che ufficialmente sta all’opposizione. Decisivo però il voto di pezzi “scissionisti del Pdl, guidati da Miccichè, che ha imbarcato anche la componente finiana. L’Assemblea regionale siciliana dopo oltre trenta ore di discussione giunge all’esito finale con l’approvazione della Finanziaria che evita il previsto scioglimento del Parlamento regionale. Il tutto dopo una settimana di scontri in aula e proteste di piazza di precari regionali. L’anomalia siciliana scuoterà i rapporti interni alla maggioranza: un nuovo delicato dossier sul tavolo del premier Berlusconi.

Il Pd ha scritto oltre il 70 per cento della finanziaria, in particolare su alcune riforme chiave contenute nel testo come il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Tra le norme firmate Pd anche il credito d’imposta per l’occupazione, l’abolizione dei tcket sanitari sulla diagnostica, e sugli esami di laboratorio per le famiglie a basso reddito, l’apertura pomeridiana delle scuole.

Il Governatore della Regione, Raffaele Lombardo ha ammesso subito dopo l’approvazione che il Pd “ha espresso un voto importante e decisivo”, ricordando che “c’e’ una coalizione, Mpa, Pdl Sicilia, Api e Pd – ha detto – che credo debba crescere e consolidarsi di più'”.

er Lombardo questa finanziaria è la “più densa e ricca di spunti riformistici che si sia vista”. Sconfitto il Pdl, che dall’opposizione parla di “ribaltone”. “E’ l’ufficializzazione del ribaltone del governo Lombardo – dice il co-coordinatore siciliano del Pdl, Giuseppe Castiglione  – del tradimento del voto degli elettori che adesso sono governati da una coalizione delle quale fa parte il Pd che aveva perduto le elezioni e ora è parte integrante dell’esecutivo.

Il Pd, infatti, ufficialmente non fa parte della coalizione di maggioranza, ma il suo apporto alla Finanziaria è stato determinante. Come ha fatto notare il Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, stupito per la mancata opposizione del capogruppo Pd Antonello Cracolici, che conferma come la Finanziaria contenga “tutte le principali proposte che erano state avanzate dal Pd”. Una maggioranza del tutto diversa da quella votata dai siciliani nell’estate di due anni fa.

Il Pdl dei lealisti, che fanno riferimento all’ala Schifani-Alfano, ma anche l’Udc, nel frattempo, sono passati dalla coalizione di maggioranza all’opposizione, mentre Miccichè si avvicina sempre di più a Fini, grazie anche agli otto finiani che fanno parte del gruppo Pdl Sicilia.

Una situazione, quella siciliana, di cui aveva parlato anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la Direzione nazionale del Pdl. Nel corso dello scontro con il Presidente della Camera Gianfranco Fin, il premier aveva detto dal palco: “In Sicilia ci sono otto uomini tuoi nel Pdl Sicilia”, rispondendo a Fini che poco prima aveva dichiarato: “Perché in Sicilia convivono due partiti, il Pdl e il Pdl Sicilia?”. Anche grazie ai finiani che hanno aderito al Pdl Sicilia ora è stata approvata la Finanziaria.