Regioni a Bruxelles: “tanti uffici, pochi successi”

Pubblicato il 20 Maggio 2013 - 15:38 OLTRE 6 MESI FA
Regioni a Bruxelles: "tanti uffici, pochi successi"

Anche le bandiere regionali al Parlamento europeo

ROMA – Regioni a Bruxelles: “tanti uffici, pochi successi”. Le nostre “ambasciate” regionali in Europa raccolgono l’obiettivo per cui sono nate? Gli esempi mortificanti di redattori di una newsletter a 10 mila euro con residenza in appartamenti spettacolari a Bruxelles (un caso alla Regione Sicilia a guida Lombardo) sarebbero scoraggianti. David Caretta su Il Messaggero di domenica 19 maggio ci aiuta nelle verifiche del caso e a inquadrare il contesto. A suon di numeri.

Si scopre per esempio che le delegazioni estere di Lombardia e Emilia Romagna non sono carrozzoni ma agenzie agili che intercettano fondi diretti per milioni di euro, giustificando e superando di molto l’investimento iniziale. La Lombardia, con 13 funzionari distaccati a Bruxelles, per ogni euro speso ne riporta a casa 2,5.

L’Emilia Romagna fa ancora meglio, tanto da sfidare gli astuti e preparatissimi tedeschi, che sono i più bravi di tutti (“La Baviera ha un castello affianco al Parlamento Europeo, ma la loro presenza si trasforma in investimenti”). Risorse che arrivano sotto forma di finanziamenti diretti, un’altra cosa rispetto al capitolo dei fondi regionali. Gli ambasciatori emiliani (un dirigente, 8 funzionari distaccati, due collaboratori) rendono bene: “Costiamo 800 mila euro l’anno, a fronte di una resa di circa 100 milioni di euro reperiti, terremoto compreso” sostiene orgogliosa Lorenza Bardiello, responsabile dell’Emilia in Ue.

Veneto, Lazio e Puglia stanno facendo progressi, ma in generale ancora manca ancora parecchio affinché nei capoluoghi di regione si comprenda cosa fanno esattamente a Bruxelles.