Tagli ai consiglieri: solo quattro Regioni su venti li hanno fatti

Pubblicato il 12 Marzo 2012 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Le Regioni dribblano i tagli ai costi della politica. In base alle norme della Manovra di Ferragosto 2011 il 2012 sarebbe dovuto partire con molti tagli alle spese locali, dal numero di consiglieri e assessori ai lotro stipendi, dalle sanzioni per i politici assenteisti alle revisioni del sistema previdenziale: tutte misure che sarebbero dovute entrare in vigore entro il 13 febbraio 2012.

Nonostante questo, scrive il Sole 24 Ore, solo quattro Regioni su venti si sono adeguate ai nuovi parametri: solo Veneto e Toscana hanno deciso la riduzione dei consiglieri, mentre Emilia Romagna e Lombardia rientravano già nei parametri numerici fissati dalla legge.

Per quanto riguarda le sanzioni, il decreto lasciava le Regioni libere, prevedendo genericamente che il trattamento economico dei consiglieri fosse commisurato all’effettiva partecipazione ai lavori. Le Regioni che non prevedevano nei propri statuti meccanismi di questo tipo si sono adeguate.

A livello di previdenza c’è stata, da parte di tutte le Regioni, l’abolizione dei vitalizi, ma quasi nessuna ha ancora portato a termine il passaggio al sistema contributivo per il trattamento pensionistico.

Sulla riduzione di consiglieri e assessori solo Lombardia ed Emilia Romagna rispettano le nuove norme, ma perché le avevano già introdotte in precedenza, avendo rispettivamente 80 e 50 consiglieri. Toscana e Veneto si sono adeguate alle nuove norme, mentre la Calabria dovrebbe decidere i suoi tagli questa settimana.