Ora la promessa delle Regioni: “Vi mangeremo meno soldi”. Meno 300 consiglieri…

Pubblicato il 26 Settembre 2012 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA
Renata Polverini, governatrice dimissionaria della Regione Lazio (Foto LaPresse)

ROMA – Se i partiti parlano ma non agiscono, ci pensano le regioni a metterli a dieta: dopo gli scandali Lombardia, Lazio, forse Campania, Sicilia… la conferenza Stato-Regioni ha approvato all’unanimità una proposta di tagli per i gruppi parlamentari, che ha presentato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e al governo. Le Regioni propongono una riduzione drastica del numero dei consiglieri regionali: saranno 300 in meno con un taglio di quasi un terzo del numero attuale. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.

“Ne abbiamo parlato anche al presidente del Consiglio che, come noto, si trova negli Stati Uniti – ha detto Vasco Errani – Dopo aver presentato la proposta, avremo modo di illustrarla anche alla stampa. Vogliamo rispettare il percorso istituzionale ed evitare che vi siano mille diverse interpretazioni”.

Il ministro Patroni Griffi ha intanto detto che il governo ”è orientato” a presentare un disegno di legge costituzionale che intervenga sulle competenze e sui controlli delle Regioni. Se non dovesse essere approvato entro la legislatura, sarebbe il punto di partenza nella prossima. Il governo sta riflettendo se un ddl costituzionale potrebbe essere approvato in tempo utile per la fine della legislatura. Ma è orientato a presentarlo comunque, perché partendo da esso nella prossima legislatura si possa riflettere sull’ autonomia Regionale”.

Ricordando come il Titolo V della Costituzione assegna delle materie di competenza esclusiva allo Stato e alle Regioni, il ministro ha sottolineato che lo Stato in settori come l’urbanistica e l’edilizia, ”può emanare delle leggi con i principi”, ma che poi non può intervenire con i regolamenti attuativi. ”Si potrebbe almeno prevedere la possibilità per lo Stato – ha aggiunto – di emanare i regolamenti sulle leggi statali”. Quanto ai controlli dei Bilanci delle Regioni, Patroni ha sottolineato che ”forse potrebbe anche andare bene la Corte dei Conti”, però così ”si interverrebbe solo in sede di rendicontazione”.