Renzi al Sole 24 Ore: “Tagli per 20 miliardi”. Poi attacca il “salotto buono”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Settembre 2014 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA
Renzi al Sole 24 Ore: "Tagli per 20 miliardi". Poi attacca il "salotto buono"

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi (Foto Lapresse)

ROMA – “Tagli da 20 miliardi grazie alla spending review”: intervistato dal Sole 24 Ore il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, corregge al rialzo le stime di risparmio dalla revisione della spesa. E, parlando a Rtl, attacca il “salotto buono”: “Preferisco che arrivi qualcuno dall’estero con soldi veri” a creare posti di lavoro “a certi presunti capitalisti italiani che hanno finto di fare investimenti e invece da trent’anni son sempre loro, quelli del salotto buono. Non me ne frega niente di chi sei amico”.

Al Sole 24 Ore il premier conferma il bonus di 80 euro, e dice piuttosto di volerlo estendere ad una platea più ampia. Il vincolo europeo del 3% verrà rispettato, ma con una flessibilità nella tempistica del Fiscal compact e senza una manovra correttiva.

Nell’intervista Renzi fa il punto sulle misure economiche avviate e da avviare. Sul capitolo privatizzazioni dice che “si faranno e i target previsti verranno rispettati”, ma non partendo da Eni e Enel: “Non vedo prioritario ridurre le quote dello Stato in due società che hanno grandi potenzialità”. Stesso discorso per Poste. Certo, aggiunge, “esiste il tema di fare cassa: con Padoan troveremo le soluzioni idonee”.

E sempre sugli 80 euro in busta paga: “Abbiamo voluto il bonus da 80 euro per dare un senso di giustizia sociale e sostenere il potere d’acquisto del ceto medio”, “tartassato in questi anni”. Quindi, non solo lo confermo, ma se riesco, lo allargo”, risponde il premier alla domanda se non ritenga che quei 10 miliardi possano essere impiegati per ridurre il costo del lavoro.

Questa non sarà l’unica misura “popolare”: “Lo stesso vale per la spending review”. Renzi annuncia che “i tagli non saranno per 17 miliardi, ma io ne immagino 20 perché intendo liberare risorse da investire nei settori strategici come l’istruzione e la ricerca senza aumentare le tasse”, e già lunedì il governo sarà al lavoro per valutare tagli del 3% per ciascun ministero.

Sul lavoro, il presidente invita il Senato a varare la riforma entro ottobre, con scelte “coraggiose e innovative, fuori dalla logica dei veti incrociati”. La via è il contratto a tempo indeterminato flessibile, e il superamento dell’articolo 18 e della reintegra obbligatoria

“è la direzione di marcia, mi sembra ovvio. Sarà possibile solo se si cambierà il sistema delle tutele”.