Renzi all’Assemblea Pd: “Nel 2016 elimineremo la tassa sulla prima casa”

Renzi all'Assemblea Pd: "Tre nemici M5s, sinistra improbabile e Lega becera"
Assemblea Pd Milano , 18 luglio (Foto Ansa)

MILANO – “Nel 2016 elimineremo la tassa sulla prima casa“. E’ la promessa che il premier-segretario Matteo Renzi ha fatto all’Assemblea Pd, a Milano. L’annuncio più importante è arrivato nel finale ad effetto:

“Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo – ha detto Renzi – nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale. Per 5 anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia repubblicana di questo paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito”.

E nel suo piano conta di trovare il modo di “eliminare della tassa sulla prima casa, l’Imu agricola e sugli imbullonati”. Secondo le prime stime la riduzione di tasse annunciata oggi da Matteo Renzi porterà a un calo di 45 miliardi in 3 anni: 5 miliardi nel 2016, 20 nel 2017 e 20 nel 2018. Lo si apprende da fonti di governo che, a margine dell’assemblea Pd, spiegano che le cifre si ottengono sommando i vari interventi programmati dal premier.

Tre avversari fanno paura a Matteo Renzi: “Il populismo 5 Stelle, la sinistra radicale che qualcuno dice sia possibile anche se noi pensiamo sia improbabile, e la destra becera della Lega Nord”, ha detto a inizio intervento.

Sul Carroccio Renzi affonda: “Sognavano la nuova destra italiana e si ritrovano Matteo Salvini. Questi tre avversari meritano rispetto ma li dobbiamo considerare per quello che sono, dobbiamo smettere di preoccuparci”. E proprio sul leader della Lega il premier si è soffermato per alcuni minuti, con tanto di slide a supporto. “Qualcuno dice ‘Salvini è per sempre’, come fosse un diamante. Ma guardiamo il guardaroba di Salvini. Noi siamo tenacemente e convintamente dalla parte dell’Italia sempre. Non accettiamo che qualcuno sfoderi una maglia che dice che la Padania non è Italia”.

Nella prima slide Salvini indossa una maglietta con scritto “Padania is not Italy” abbracciato a Sylvie Lubamba. “Noi – ha commentato il premier – siamo sempre per l’Italia”. La seconda è un’immagine di Salvini presa all’Europarlamento. Salvini è in t-shirt con scritto “Basta Euro”. “Il fatto interessante – ha ironizzato Renzi – è che prova che almeno una volta è stato al Parlamento europeo. Ma ‘basta euro’ lo dica agli imprenditori del Nordest”. La terza e ultima foto ritrae Salvini insieme a Razzi in Corea del Nord. “C’è una destra in difficoltà – ha sottolineato Renzi – che non va sottovalutata anche nelle sue frasi ad effetto”.

A parte gli scherzi, Renzi si è congratulato col suo Pd: “Ciò che abbiamo fatto con i nostri deputati e senatori in un arco di tempo abbastanza limitato è particolarmente degno di onore e orgoglio perché ha consentito al Paese di ripartire. Lo dimostrano i numeri crudi di questi giorni e delle ultime ore sono spesso oscurati dalla grancassa del disfattismo cosmico“.

“Sette mesi fa – ha proseguito – eravamo preoccupati che le riforme potessero essere bloccate nella palude: non sono qui a dirvi che sono state sbloccate ma che grazie a quelle riforme l’economia si è rimessa in moto e adesso è il momento di fare il salto di qualità e siamo in grado di farlo”.

Renzi ha ribadito la sua fiducia al Capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Non è stato facile sostituire Napolitano. Come presidente della Repubblica abbiamo scelto un galantuomo custode della carta costituzionale. Nella scorsa assemblea qualcuno accusò la segreteria e il segretario di aver fatto un patto con Berlusconi. Ho detto che non avremmo permesso a Berlusconi di fare il king maker dell’elezione del presidente della Repubblica. Lo abbiamo fatto”.

Poi una stilettata a Berlusconi: “Se per eleggere Mattarella qualche forza ha inteso venire meno ai propri accordi sulle riforme sappia che rifaremmo una, dieci, cento volte la stessa scelta. Credevamo al patto del Nazareno per quel che c’era dentro non per quello che qualche vecchia gloria del fantasy della politica aveva immaginato potevamo inserirci”.

Poi tornando sul tema occupazione, si è soffermato sul Caso Whirlpool: “Venerdì 24 a Palazzo Chigi gli operai di Whirlpool entreranno a firmare l’accordo che salverà quella azienda”

 

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