Renzi: “Ballottaggi? Se perdo non mi dimetto. Con M5s a Roma no Olimpiadi”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Giugno 2016 - 20:02 OLTRE 6 MESI FA
Renzi: "Ballottaggi? Se perdo non mi dimetto. Con M5s a Roma no Olimpiadi"

Renzi: “Ballottaggi? Se perdo non mi dimetto. Con M5s a Roma no Olimpiadi”

ROMA – Se il Pd perderà ai ballottaggi di Roma e Milano cadrà il governo? “Assolutamente no”. Parola di Matteo Renzi che, ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, precisa: “Abbiamo già detto che l’esito della permanenza al governo è legata al referendum costituzionale”. Poi, cavalcando l’onda del clamoroso assist di Francesco Totti al candidato Pd a Roma, Roberto Giachetti, aggiunge: “Con Virginia Raggi a Roma ho l’impressione che saltino le Olimpiadi 2024”.

L’endorsement del Capitano per Roma olimpica è stata letta da più parti come una dichiarazione di voto a favore di Giachetti, notoriamente più sensibile alle questioni sportive (stadio della Roma e Olimpiadi 2024) rispetto a Virginia Raggi. Un’occasione troppo ghiotta perché il premier se la lasciasse sfuggire.

A Napoli, comunque Renzi ammette “abbiamo fallito, è andata male ma nel napoletano abbiamo vinto in 7 comuni su 8. Non torna dare una lettura omogenea sui dati, gli italiani sono più intelligenti dei politici e commentatori”.

Ma su Giuseppe Sala, candidato del Pd a Milano, è abbastanza convinto: “Se il Pd perde a Milano, non credo che succederà, il sindaco sarà Parisi”.

In ogni caso, parlando del risultato del primo turno, Renzi non vede e “non condivide la lettura della vittoria M5s”. “Il Pd è nettamente il primo partito in Italia – dice –  senza alcuna ombra di discussione”.

A Torino, ad esempio,  “Tra Appendino e Fassino ci sono più punti di differenza che tra Giachetti e Raggi. Tutti i ballottaggi sono da 1×2 io credo che l’esperienza di Fassino sarà il suo punto forte”.

Le correnti “fanno arrabbiare i nostri: su questo dobbiamo cambiare. Al centro non ci può essere la divisione tra i ‘turbo’ e ‘non turbo’ ma al centro ci deve essere chi vuole cambiare l’Italia. Piano piano ce la facciamo. Nel partito c’entriamo col lanciafiamme dopo il ballottaggio, lo assicuro”.

Poi un altra stilettata a Beppe Grillo: “Macché espulsioni, quelle le fanno gli altri”. “Si deve mettere al centro chi lavora e non chi sta a pensare solo alla propria carriera”.