Renzi e Berlusconi, incontro a Parma. “Più facile che si accordi con Bersani”

Pubblicato il 16 Aprile 2013 - 11:36| Aggiornato il 18 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Silvio Berlusconi e Matteo Renzi si sono incontrati a Parma: entrambi hanno partecipato alle celebrazioni per il centenario di Pietro Barilla al Teatro Regio. Ufficialmente sono stati solo sorrisoni e una stretta di mano ma dietro le quinte i due si sono visti e hanno parlato per circa 20 minuti.

Hanno depistato la stampa, entrambi hanno confermato la propria presenza all’ultimo minuto e c’è chi racconta che Renzi, da sempre amico di Guido Barilla e della famiglia, consultatosi con i suoi consulenti, abbia valutato a lungo l’opportunità se andare a Parma e incrociare il Cavaliere, conscio che la cosa avrebbe inevitabilmente attirato l’attenzione e dato adito a ulteriori sospetti in casa Pd.

Il sindaco di Firenze è entrato in sala in sordina, da una porticina laterale, si è seduto vicino a Paolo Barilla (uno dei figli di Pietro) che accanto a sé, dall’altra parte, aveva il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo. Berlusconi è apparso pochi minuti dopo, ha salutato con una stretta di mano Renzi e Montezemolo, poi si è seduto poco distante, accanto a Guido Barilla, per assistere allo spettacolo ideato e condotto da Giovanni Minoli.

Poco prima si erano intrattenuti per alcuni minuti in una sala del teatro parmigiano. Tra le 19.30 e le 20 circa. Scrive Francesco Alberti sul Corriere della Sera che, a rompere il ghiaccio, è stato Berlusconi con una battuta: “Ma quanto sei alto Matteo?” Poi, presumibilmente, il colloquio è virato sui temi caldi.

A cominciare dall’imminente elezione del Capo dello Stato. Sulla questione i due hanno posizioni piuttosto inconciliabili. Il sindaco rottamatore si è pronunciato apertamente in favore di Romano Prodi, il candidato di rottura che significherebbe sfida aperta al Pdl e sconfitta cocente per Berlusconi, tanto che lui stesso nell’eventualità ha parlato di “fuga di massa all’estero”.

Se la intendono però sulla questione governo, di scopo o di larghe intese che dir si voglia: entrambi sono fortemente motivati ad andare al voto in tempi brevissimi e perplessi sull’ipotesi di un esecutivo di minoranza guidato da Bersani. Le ragioni sono diverse, ma gli obiettivi si potrebbero conciliare, solo che la parola non spetta a Renzi.

Laconico, al termine dello spettacolo, ha precisato: “Le questioni politiche di queste ore Berlusconi non le affronta con me ma con Bersani. Ho incontrato Berlusconi – ha ammesso – così come ho incontrato Montezemolo e altri. L’avevo già incontrato tre anni fa in un celebre incontro ad Arcore, ci siamo salutati con cordialità”.

E lancia la sua frecciatina: “E’ più facile che Berlusconi si trovi d’accordo con Bersani che con me”. Poi aggiunge: “La mia posizione è nota: io sono del partito del fare presto. Qualunque sia la soluzione, o si fa un Governo in fretta o si va a votare, l’importante è chiudere il prima possibile questa fase di incertezza”.

Infine ribadisce: “Bersani ha vinto le primarie, ha lui l’onore e l’onere di trovare una soluzione”. “Non ci sono miei parlamentari, ci sono parlamentari del Pd. E tutti i parlamentari, di tutte le forze politiche, rappresentano innanzitutto il Paese. L’idea che ce ne siano di miei la trovo orripilante”.