Renzi, pubblicità governo: 57% a Mediaset, con Letta 10%. Sacrificato il web

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Marzo 2015 - 12:07 OLTRE 6 MESI FA
Renzi, pubblicità governo: 57% a Mediaset, con Letta 10%. Sacrificato il web

Renzi, pubblicità governo: 57% a Mediaset, con Letta 10%. Sacrificato il web

ROMA – Renzi, pubblicità governo: 57% a Mediaset. Con Letta 10%. Sacrificato Internet. Con Matteo Renzi a Palazzo Chigi, metà degli spot di propaganda del governo vengono trasmessi dalle reti Mediaset. Rispetto al governo Letta, un aumento del 369% degli investimenti della comunicazione istituzionale.

I dati Nielsen rilevano un 57% di tutti gli spot in direzione Mediaset, per 2,5 milioni di euro di spesa (con Letta erano 539mila euro) nel 2014. Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano sottolinea come il vantaggio accordato a Mediaset vada in gran parte a danno di Internet: l’investimento presso i portali è diminuito del 70% in un anno (era di 1 milione e 700mila euro l’anno scorso).

A PALAZZO CHIGI, attraverso il dipartimento per l’editoria gestito dal sottosegretario Luca Lotti, impartiscono le solite linee guida. Poi i dicasteri, in autonomia, scelgono dove piazzare la pubblicità e, però, dovrebbero rispettare i criteri di proporzionalità stabiliti da una delibera dell’Autorità di garanzia (Agcom): un po’ ai giornali, un po’ ai nuovi media, un po’ agli operatori televisivi e via elencando.

Il ministro Beatrice Lorenzin (Salute) ha pagato 2 milioni di euro per informare i cittadini sui rischi dell’influenza, sui vaccini o quant’altro di sua competenza, ma non ha comprato cartelloni stradali, non ha occupato gli schermi di autobus e metropolitane, non ha intercettato il pubblico giovane di Mtv o Deejay, non ha invaso il mercato radiofonico: no, Lorenzin ha acquistato su Mediaset pubblicità per 1,7 milioni di euro sui 2 spesi.

Cifre inferiori sì, ma il ministero per i Beni culturali (senza considerare il Turismo) ha acquistato inserzioni per 800.000 euro e, certo, in gran parte sono per Mediaset: 631.000 euro. Massimo Bray, predecessore di Dario Franceschini al Mibact, a Mediaset ha destinato zero euro. Ora queste saranno coincidenze, la Nielsen è un gufo malefico e la predilezione di Renzi per l’ex Cavaliere (ricambiata) è un’ossessione, ma questi milioni di euro, seppur marginali rispetto ai miliardi fatturati a Cologno Monzese, dimostrano che gareggiare contro Mediaset è complicato. O meglio, impossibile. Se in palio c’è anche un solo euro, c’è da scommettere che quest’euro è per il Biscione. (Carlo Tecce, Il Fatto Quotidiano)