Renzi replica a Giorgio Squinzi: “Lui all’incontro con Merkel nemmeno c’era”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Marzo 2014 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA
Renzi replica a Giorgio Squinzi: "Lui all'incontro con Merkel nemmeno c'era"

Matteo Renzi (Foto Lapresse)

ROMA – Matteo Renzi risponde alle critiche di Giorgio Squinzi: Beato Squinzi che quando va ai convegni ha tempo da perdere con polemiche inutili”, ha detto il presidente del Consiglio a Goffredo De Marchis di Repubblica, che scrive:

“È irritato e stupito: «Cosa ne sa Squinzi del mio colloquio con la Merkel? Lui non c’era. C’era invece alla cena, che è durata quasi due ore, con gli imprenditori tedeschi. Una cena che abbiamo organizzato noi e che è servita a mettere in cantiere alleanze e affari. Invece di attaccarmi dovrebbe dirci grazie”.

Renzi non si aspettava l’attacco di Confindustria. Il sottosegretario Graziano Delrio gli avrebbe fatto sapere che Squinzi non voleva assolutamente polemizzare.

Ma al premier non basta.

“Si possono esprimere giudizi sui provvedimenti, ma il riferimento a Berlino non l’accetto. Quel viaggio è stato una grande occasione anche per gli industriali».

De Marchis ricostruisce le ultime vicende.

“Al momento della scelta tra il taglio dell’Irpef o dell’Irap, l’imposta che grava sulle aziende, Confindustria comunicò in via riservata al governo di sentirsi non solo delusa ma tradita. In fondo la spallata definitiva al governo Letta venne proprio da Squinzi con una serie di “cazzotti” da Ko. Fino alla minaccia di rivolgersi a Giorgio Napolitano, in assenza di risposte concrete da parte dell’esecutivo. Fu un atto di sfiducia clamoroso. Erano i giorni che precedettero il licenziamento di Letta e la nascita del governo Renzi. Una volta a Palazzo Chigi però il neopremier non sente di avere debiti di gratitudine. E destina 10 miliardi di risorse pubbliche ai 10 milioni di italiani che guadagnano fino a 1500 euro al mese. Quel giorno, due mercoledì fa, i vertici dell’associazione degli imprenditori sono davanti alla televisione. Ascoltano un messaggio che è destinato anche a loro. Che li mette sullo stesso piano dei sindacati. «Io mi rivolgo agli italiani — dice Renzi — non alle categorie o alle associazioni di settore». È la rottura del metodo della concertazione e non funziona a senso unico, solo verso le organizzazioni dei lavoratori”.

Da allora il presidente del Consiglio non ha cambiato idea.

“Al taglio dell’Irap ha destinato poco preferendo intervenire, per il sostegno alle imprese, su altre materie. Ma sa che c’è un malessere diffuso e sa che Squinzi è atteso proprio venerdì e sabato a una prova del fuoco con la piccolaimpresa riunita a Bari. Da quel comparto vengono le critiche più forti al governo e a Viale dell’Astronomia. Si fa fatica a digerire il mancato intervento sull’imposta delle attività produttive. È dunque possibile che il presidente di Confindustria abbia messo le mani avanti per non essere travolto da una contestazione interna. Questo è il sospetto di Palazzo Chigi. «Ma non è un nostro problema», osserva Renzi parlando con i suoi collaboratori. E comunque Squinzi non doveva intervenire sui colloqui con Angela Merkel. Un tema troppo delicato per il governo impegnato a stabilire nuove regole e nuovi equilibri nel rapporto con la Germania. E sul quale Renzi non accetta interventi a gamba tesa come quello di Squinzi”.