Riaperture ristoranti anche la sera: Salvini va da Draghi, Patuanelli e Bonaccini sono d’accordo

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Febbraio 2021 - 16:43 OLTRE 6 MESI FA
Riaperture, Salvini va da Draghi. Patuanelli e Bonaccini d'accordo: "Ragionevole aprire ristoranti la sera"

Riaperture, Salvini va da Draghi. Patuanelli e Bonaccini d’accordo: “Ragionevole aprire ristoranti la sera” (Foto Ansa)

Matteo Salvini va da Mario Draghi per chiedere riaperture. In primis quelle dei ristoranti la sera. E con lui sono d’accordo anche il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli e il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nonché presidente della Conferenza delle Regioni.

Il leader della Lega, convocato a Palazzo Chigi, dopo il colloquio con Draghi ha detto: “Tuteliamo la salute, ma torniamo alla vita”. “Noi siamo per la tutela della salute – ha precisato – ma con interventi mirati e in questo c’è sintonia con il presidente Draghi e sono contento. Se c’è un problema in quella provincia, come ad esempio a Brescia, non è che fai il lockdown nazionale da Bolzano a Catania”.

“Per quel che mi riguarda palestre, impianti sportivi, oratori, istituti culturali – prosegue – possono tornare a operare garantendo salute e distanza. E chi non può operare deve essere rimborsato istantaneamente”. 

Riaperture, il ministro Patuanelli è d’accordo

D’accorso sulle riaperture è anche il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli (M5s). “Facciamo ripartire la ristorazione”, ha detto intervenendo in streaming al Consiglio nazionale della Coldiretti.

“Attraverso il Cts – ha aggiunto – stiamo lavorando a un protocollo per consentire alla ristorazione la ripartenza. Il Fondo pensato a inizio anno è stato utile, ma ora dobbiamo ripartire anche perché ci sono comparti come quello del vino in grande sofferenza”.

Riaperture, Bonaccini: “Ragionevole”

La proposta di Matteo Salvini sui ristoranti aperti anche a cena “è ragionevole“, ha detto il presidente della Emilia-Romagna Stefano Bonaccini a L’aria che tira su La7.

A patto che questo avvenga “laddove nel territorio non si hanno troppi rischi di contagio”. Cioé “dove le cose vanno in maniera migliore si può ragionare, con controlli più serrati, dove ci sono meno rischi”.