Riccardo Bossi resta senza scuderia, il team manager: "Non è sereno"
MILANO, 12 APR – Per un bel po' Riccardo Bossi non guidera' auto da corsa. Almeno in gara. Gianni Giudici, il patron della sua scuderia, gli ha tolto il volante dalle mani e non si sa quando consentira' nuovamente al primogenito dell'ex segretario federale della Lega Nord di gareggiare nel campionato Superstars. Nell'ultima prova, il primo aprile a Monza, Riccardo Bossi non aveva certo brillato per i risultati. Anzi.
Giudici pero' la butta sull'aspetto personale, sul momento 'no' dei Bossi, sull'inchiesta in corso sui conti del Carroccio e sulla tensione che accumulano le persone coinvolte: ''Sfido chiunque – afferma – a leggere i giornali tutte le mattine e poi a guidare in pista. Non e' giusto mettere al volante una persona che sopporta una grande tensione e una grande pressione. Non puo' essere sereno''.
Quindi, fuori dai Gran Premi. L'esclusione del pilota dalla pista deriverebbe pero' anche dai risultati negativi ottenuti nella gara di Monza. Nei primi giri la Bmw di Riccardo Bossi era finita contro un muro e il 33enne pilota aveva deciso di ripartire comunque, mossa che avrebbe causato ulteriori danni alla vettura con il disappunto della scuderia. ''Lui – spiega Giudici – resta nel team, ne faceva e ne fa parte, ma per ora non corre. Oggi ci siamo visti, abbiamo parlato. Quando arrivera' il momento, tornera' in pista''.
E quando sara' il momento? ''Non prestissimo'', risponde il manager, facendo capire che lo stop potrebbe essere piuttosto lungo, motivato ufficialmente dalla mancanza di tranquillita' del figlio del Senatur: ''Come si fa a mettere 480 cavalli nelle mani di una persona che sta attraversando un periodo difficile? E se poi succede qualcosa?'', si chiede Giudici. Ma Riccardo Bossi e' veramente un buon pilota? ''E' una brava persona. E una brava persona puo' diventare un buon pilota''.
Di certo alla partenza della seconda prova Superstars, il 21 e 22 aprile a Imola, sulla griglia di partenza non ci sara'.
