L’Espresso: Riccardo Conti e l’assegno da un milione a Denis Verdini

Pubblicato il 1 Marzo 2012 - 20:54 OLTRE 6 MESI FA

Riccardo Conti (LaPresse)

ROMA –  Il “secondo capitolo” della storia della compravendita da 18 milioni in un giorno solo. Ne parla il settimanale l’Espresso in edicola dal due marzo e lo anticipa, in un servizio dettagliato, il TgLa7 di Enrico Mentana.

La storia, la cui prima parte risale a un mese fa, è quella della compravendita del palazzo di via della stamperia. In un giorno il senatore del Pdl Riccardo Conti avrebbe prima acquistato a 26 milioni e poi rivenduto all’Enpap 44 milioni lo stesso immobile.

Secondo l’Espresso, però, nei giorni successivi all’affare il senatore Conti avrebbe versato un assegno fa un milione in favore di Denis Verdini, coordinatore del Pdl. Impossibile, ovviamente, dati alla mano ipotizzare un collegamento tra le due faccende. Ma l’Espresso si pone qualche domanda e osserva, spiega il Tg La7, che in quei giorni “Conti smistava soldi a destra e a manca”.

Gli assegni versati dal senatore, infatti, sarebbero addirittura due:  quello a Verdini, anzi alla moglie di Verdini, e uno sempre da un milione, intestato  Giovanna Prandini, figlia di un ex ministro democristiano.

Un legame tra l’assegno e l’immobile di via della stamperia, secondo l’Espresso c’è. Conti, spiega il settimanale, aveva già firmato la prima caparra per l’immobile quando sottoscrisse un accordo in si impegnava a  prestare 10 milioni di euro proprio a Verdini. Il coordinatore del Pdl, allora, era in piena inchiesta P3 e, spiega il Tg La7, “attraversava un momento nero”.

A destare curiosità, però, è soprattutto una clausola del prestito: quella in cui, in caso di mancata erogazione dell’importo, o anche di una parte di esso, Conti si impegnava a versare a Verdini un milione per compensazione. Una clausola curiosa: ti presto dei soldi ma se non riesco a dartene quanti te ne servono te ne regalo un decimo.

Poco dopo, secondo l’Espresso, anche l’altro versamento. Quello alla Prandini. Sul tutto, spiega il Tg La7,  indaga la procura di Roma.