Il senatore rivende all’Enpap lo stesso giorno. Ma i Conti non tornano

Pubblicato il 1 Febbraio 2012 - 09:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Uno scoop del telegiornale delle 20 di La7 ha rivelato il “colpaccio immobiliare” del senatore Pdl, Riccardo Conti. Il parlamentare, secondo il Tg di Mentana, avrebbe acquistato il 31 gennaio 2010 un intero palazzo in via della Stamperia 64, a pochi passi da Fontana di Trevi per poi rivenderlo nell’arco della stessa giornata con un ricco profitto.

Il palazzo, 3900 metri quadri per cinque piani più seminterrato, è stato acquistato per poco più di 6 mila euro al metro quadro e rivenduto nel pomeriggio all’Enpap, Ente nazionale previdenza e assistenza psicologi, per 44 milioni di euro. Il prezzo sarebbe dunque miracolosamente lievitato a 13 mila euro al metro quadro.

Secondo un articolo apparso oggi sul Fatto Quotidiano, sulla vicenda non è stata ancora aperta un’inchiesta giudiziaria, ma i dubbi sorgono sulle modalità della stipula. Non c’è un’inchiesta, non ci sono reati – scrive anche il Corriere della Sera – ma l’operazione ha destato qualche sospetto tra gli stessi iscritti dell’ente di previdenza degli psicologi che proprio sul sito Internet dell’Enpap hanno cominciato a chiedere chiarimenti. “La cifra appare molto elevata – scrivono gli iscritti dell’Enpap sul web – considerando l’attuale momento di pesante crisi anche del mercato immobiliare. E ci sono preoccupanti interrogativi visto che si sta parlando di milioni di euro dei nostri depositi e delle nostre pensioni”.

Ricapitolando. Il 31 dicembre 2010 l’immobiliare Estate 2 di Brescia, società di cui Conti è amministratore unico, avrebbe acquistato l’immobile di via della Stamperia dal Fondo Omega, società riconducibile a Intesa Sanpaolo perché nel frattempo aveva affidato la gestione degli immobili alla Fimit di  Massimo Caputi che opera, appunto, per conto della banca guidata da Enrico Cucchiani. La Fimit avrebbe venduto il palazzo all’immobiliare di Conti, società con un capitale sociale di 73 mila euro,  sulla parola. Tale condizione potrebbe aver permesso al senatore Conti di rivendere l’immobile nell’arco della stessa giornata all’ente previdenziale presieduto da Angelo Arcicasa (nomen omen, ironizza il Fatto).

Scrive il Fatto Quotidiano: “Conti al compromesso non ha versato un solo euro di tasca propria: il primo passaggio di denaro avviene il 3 febbraio 2011 quando riceve dall’Enpap 7 milioni come cauzione e ne versa 5 alla Fimit, incassando i primi due milioni dei 18. Stessa formula per le altre tranche”.

Colpi di fortuna che capitano solo ai parlamentari- immobiliaristi?