Riciclaggio, Di Girolamo: “Mai avuti contatti con ‘Ndrangheta”

Pubblicato il 24 Febbraio 2010 - 11:09 OLTRE 6 MESI FA

Nicola Di Girolamo

Il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo respinge con fermezza le accuse relative a un suo coinvolgimento nell’inchiesta sul riciclaggio che ha portato alla sua richiesta di arresto. In una conferenza stampa tenuta a Roma nella mattinata di mercoledì 24 febbraio Di Girolamo ha spiegato di non conoscere le carte e le accuse che gli vengono mosse.

Quindi il senatore si è dichiarato estraneo ai fatti: «Non ho mai avuto contatti né con la mafia né con la ‘ndrangheta ne’ con la camorra. Sono stato una sola volta ospite in Calabria di un collega per una colazione elettorale e ci sono tornato, successivamente per ringraziare dopo l’elezione».

«Da parte mia – ha aggiunto Di Girolamo – c’é l’esigenza di conoscere le carte per rispondere punto per punto nella sede propria ed uniformarmi anche con quella che sarà l’indicazione del gruppo».

Ai giornalisti presenti il senatore ha detto però che non poteva rispondere alle domande suscitando  urla e proteste. C’é chi ha urlato «che cosa significa schiavo?», rifacendosi alle intercettazioni riportate dalla stampa. Di Girolamo, incalzato dai giornalisti mentre usciva dall’hotel romano ha rinviato alla Giunta, «quella è la sede propria per conoscere è spiegare punto per punto».

Secondo l’accusa, la’ ndrangheta votava Di Girolamo, “metteva il nome del senatore sulle schede”. C L’organizzazione criminale avrebbe mandato dei suoi “esperti” all’estero, soprattutto in Germania, a procurarsi schede elettorali destinate al voto degli italiani all’estero. Le schede venivano raccolte e appunto votate con il nome dell’esponente del Pdl.

Per questo il senatore è accusato di  violazione della legge elettorale “con l’aggravante mafiosa”.

Già nel giugno 2008 venne emesso nei confronti di Di Girolamo una misura cautelare agli arresti domiciliari, con richiesta di autorizzazione all’arresto che venne negata dal Senato.