Rielezione a rischio, caccia ai parlamentari pronti a passare con Berlusconi

Pubblicato il 9 Novembre 2010 - 11:54 OLTRE 6 MESI FA

I fedelissimi di Berlusconi sono già al lavoro per racimolare qualche voto in più per la maggioranza se si dovesse arrivare allo scontro in Aula con Fini. Lo scrive sul Corriere della Sera Monica Guerzoni.

“Francesco Pionati è ottimista. «Un pezzo di Futuro e libertà si può staccare — spera il leader di Alleanza di centro —. E anche nel centrosinistra vedo margini di manovra. Nel Pd i tacchini inneggiano al Natale e intanto vanno al massacro… E l’Udc, quando li riprende 38 deputati?». Se oggi Francesco Nucara sarà ricevuto dal premier, vorrà dire che la caccia è aperta. «Qualcosa si può fare anche con i finiani — prevede cauto il segretario dei Repubblicani —. Il Cavaliere ha a disposizione diversi posti al governo, ma io sono scettico»”.

“Il problema è che alla Camera il governo, al netto dei finiani, non raggiunge la maggioranza assoluta di 316. Ma quando le urne si avvicinano, qualche volenteroso si trova. Ci sono gli onorevoli che non si sentono più garantiti e quelli al primo mandato, che per assicurarsi il vitalizio devono completare la legislatura: 105 al Senato e 240 alla Camera, di cui 40 del Pdl e 12 della Lega. Per molti di loro, governi tecnici o maggioranze allargate pari sono. E c’è inquietudine anche nel Pdl dove diversi parlamentari, per scongiurare le urne, potrebbero saltare sul carro di Fli o dell’Udc”.

“Va dritta al sodo anche Paola Binetti, passata con sofferenza dal Pd all’Udc. Nemica delle elezioni subito, non è disposta a «salvare questo governo così com’è», ma spera in un «esecutivo diverso che raccolga bisogni reali». Guidato da Berlusconi? «Non lo escludo»”.

“L’Mpa di Lombardo ha un patto con Fini e non tradirà. «Il governo ci ha ignorati — lamenta Raffaele Lombardo — ma se mai ci sarà una fiducia, valuteremo». Mario Pepe, del Pdl, la mette così: «Berlusconi ha in mano dieci posti al governo, una potenza di fuoco. Se spariglia i giochi e rilancia il Mattarellum, troverà un sacco di voti». Saverio Romano, leader dei Popolari di Italia Domani, racconta di aver parlato con Berlusconi e azzarda: «Non tutti i parlamentari di Fli voterebbero la sfiducia al premier». L’onorevole Giuseppe Consolo pensa che il governo si salverà e tifa per il Berlusconi bis: «Se si va a elezioni il Pdl implode e noi andiamo bene, ma non è che vinciamo». Anche per Catia Polidori «la priorità è non andare a votare» e guarda a un nuovo governo guidato da Berlusconi: «Il premier non si tocca». E se si andrà alla fiducia? «Bisognerà vedere. Se è condivisa, certo che la avrà». Non chiude a priori il presidente dei senatori di Fli, Pasquale Viespoli: «Fiducia su cosa? È tutto lì». E un altro dialogante, Giuseppe Menardi, teme che «abbandonare a se stesso Berlusconi sarebbe un salto mortale incomprensibile»”.