Riforma lavoro: il testo sul sito del Senato, discussione dopo elezioni

Pubblicato il 6 Maggio 2012 - 18:46 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Le elezioni hanno archiviato la riforma del lavoro, come ha ammesso la stessa Elsa Fornero. Archiviato (almeno il primo turno) delle amministrative la Commissione Lavoro di Palazzo Madama si prepara a rimettere mano già dalla settimana entrante alla riforma del mercato del Lavoro. Sul Ddl sono gia’ ‘piovuti’ 1.048 emendamenti ma l’esecutivo ha già spiegato che margini per stravolgere il testo non ce ne sono.

Intanto sul sito del Senato si può visionare tutto il testo della riforma, compreso l’articolo che riforma l’articolo 18 che nella nuova riforma diventa articolo 15 e tutti gli emendamenti.

E un altro ‘nodo’ arriva sul tavolo del confronto: quello degli esodati. Il relativo decreto dovrebbe arrivare martedi’ prossimo e riguarderebbe ‘solo’ 65.000 ex-lavoratori, cosi’ come previsto dalla legge Salva-Italia. Ma i sindacati appaiono assai perlessi, anche sulla tempistica scelta dal Governo: il varo prima del tavolo con i sindacati, previsto per mercoledi’ 9 – ha detto il leader Cgil, Susanna Camusso nel weekend – mostrerebbe la scarsa volonta’ al confronto con le forze sociali. Un tema ripreso anche dal capogruppo Pd in commissione lavoro a Montecitorio, Cesare Damiano, che spiega: ”riterremmo opportuno che l’emanazione del decreto avvenisse dopo il confronto con le parti sociali per evitare il rischio di sottovalutare il problema o di commettere errori”.

Le sorti della riforma del lavoro continuano intanto a rimanere ‘appese’ alla tornata elettorale che potrebbe cambiare non poco i ‘pesi’ tra le forze in campo. Per questo uno dei due relatori al provvedimento, il senatore del Pdl Maurizio Castro, non nasconde che ”la situazione e’ molto complessa”.

Anche perche’ il responso delle urne (anche ai ballottaggi) potrebbe anche complicare ancora di piu’ il dibattito su un tema caldo come quello del lavoro. In ogni caso c’e’ un termine perentorio: la ‘dead line’ fissata a giugno, come da impegni presi dall’Italia. E non si puo’ sforare. Pena un giudizio ‘pesante’ soprattutto da parte delle istituzioni internazionali.

Oltre ai risultati elettorali ”stiamo attendendo i pareri della Commissione Bilancio del Senato che ha gia’ rilasciato il parere sul testo base e ora deve esaminare i 1.048 emendamenti presentati. Dopo i pareri discuteremo e voteremo. Una eventuale riduzione delle proposte di modifica dipende da come si va in commissione, se ci sara’ un’intesa tra relatori e tra relatori e governo potrebbe esserci una razionalizzazione. Viceversa ognuno manterrebbe i suoi emendamenti”. E sui tempi di approvazione Castro conferma: ”possiamo immaginare di farcela stressando i ritmi in 3 giorni dopo i pareri della Bilancio”. Quindi il voto inizierebbe ”in teoria a partire da questa settimana”.

”Lo stravolgimento del testo non e’ all’orizzonte. – spiega – Sugli ammortizzatori c’e’ un vasto consenso e sull’articolo 18 il ‘lodo’ ‘A.B.C.’ ha blindato i contenuti. C’e’ da lavorare sulla flessibilita’ in entrata: ci sono ancora capitoli aperti, soprattutto sulle partite Iva e l’apprendistato. C’e’ attesa per la mediazione politica”.

In particolare per quanto riguarda la stabilizzazione delle partite Iva ”e’ abbastanza chiaro che applicando gli indici dell’articolo 9 c’era il rischio di travolgere le partite Iva genuine. In ogni caso ”la partita e’ prossima ad una conclusione ma bisognera’ vedere in quale direzione: se si andra’ verso un ‘rassodamento’ del testo o verso una sua integrazione. Lo si capira’ nelle prossime 48 ore”. A giugno pero’ ”qualcosa dovra’ succedere: si puo’ negoziare o persino bisticciare fino a un certo punto ma poi servira’ una risposta di Paese: verra’ meno la legittima rappresentazione dei propri interessi di parte”.