Riforme, ok emendamento Titolo V. Più competenze alle Regioni

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Luglio 2014 - 20:30 OLTRE 6 MESI FA
Riforme, ok emendamento Titolo V. Più competenze alle Regioni

L’Aula del Senato (foto Lapresse)

ROMA – Approvato un emendamento dei relatori che riscrive l’articolo 117 della Costituzione. La modifica approvata in Commissione Affari costituzionali al Senato ridefinisce le competenze legislative tra Stato e Regioni (il cosiddetto Titolo V) aumentando le competenze di queste ultime rispetto al ddl varato dal governo. E’ confermata invece l’abolizione delle materie concorrenti tra Stato e Regioni.

Queste le materie che torneranno in capo allo Stato, secondo il ddl del governo, e confermate dall’emendamento:

ambiente, beni culturali e turismo; norme generali sul governo del territorio e coordinamento della protezione civile; produzione, trasporto e distribuzione dell’energia; infrastrutture strategiche e grandi reti.

Inoltre nuove materie vengono tolte alla competenza regionale e affidate allo Stato, come

il “coordinamento della finanza pubblica” e il “commercio con l’estero“. Lo Stato avrà inoltre legislazione esclusiva sulla politica estera e rapporti internazionali dello Stato; rapporti dello Stato con l’Unione europea; diritto di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea; e immigrazione.

Sempre allo Stato spetteranno

i rapporti con le “confessioni religiose”, “disposizioni generali e comuni per la tutela della salute, per la sicurezza alimentare e per la tutela e sicurezza del lavoro”; “organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni e Città metropolitane”; “coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale” e “opere dell’ingegno”.

Sarà ancora lo Stato ad occuparsi

della “tutela dei beni culturali e paesaggistici”, delle “disposizioni generali e comuni su ambiente e ecosistema” e delle “attività culturali e sul turismo”. Infine, tornano di competenza esclusiva dello Stato materie come produzione, trasporto e distribuzione nazionali di energia e le grandi reti di trasporto di interesse nazionale.

Ma, è questa la modifica apportata, l’emendamento  precisa che su queste materie le Regioni hanno competenza per gli aspetti “di interesse regionale”. In particolare sono riportate in capo alle Regioni le competenze su

“programmazione e organizzazione dei servizi sanitari e sociali; promozione dello sviluppo economico locale e organizzazione in ambito regionale dei servizi alle imprese e, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, in materia di servizi scolastici, istruzione e formazione professionale, promozione del diritto allo studio, anche universitario; disciplina, per quanto di interesse regionale, delle attività culturali, della valorizzazione dei beni ambientali, culturali e paesaggistici; valorizzazione e organizzazione regionale del turismo; regolazione, sulla base di apposite intese concluse in ambito regionale, delle relazioni finanziarie tra gli Enti territoriali della Regione per il rispetto degli obiettivi programmatici regionali e locali di finanza pubblica“.

Resta infine in capo alle Regioni

“ogni materia non espressamente riservata alla competenza esclusiva dello Stato”.