Riforme, per Bersani “dialogo solo senza processo breve”
«Un confronto sulle riforme si può avviare» solo se il premier Silvio Berlusconi «ritira la legge sul processo breve» e il dialogo si apra «a partire dalla bozza Violante»: lo chiede il segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani che in un’intervista a Repubblica parla anche della manifestazione contro il premier “No-B Day”.
«Le parole d’ordine e i promotori sembrano mutati – afferma -. Se sarà così e nessuno ci metterà il cappello andranno i nostri militanti e i nostri dirigenti».
Bersani poi, accoglie l’appello del capo dello stato Giorgio Napolitano per una fine dello scontro tra politica e magistratura ma avverte: «Si possono affrontare anche le questioni del rapporto sistemico tra esecutivo, Parlamento magistratura» ma solo dopo il ritiro del «provvedimento che cancella i processi», vera e propria «aberrazione agli occhi dei cittadini».
Sulla manovra economica, Bersani invita il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ad «ammettere che esiste il problema delle risorse». A quel punto, aggiunge, «di qualche spina potremmo farci carico noi».
Sui rapporti con l’altro leader dell’opposizione, Pierferdinando Casini e le future possibili alleanze per le Regionali con l’Udc, Bersani assicura che il Pd «sta cercando alleanze larghe», «la discussione va avanti e avremo risultati positivi».
Tuttavia, ammette, «il dove, il come e la misura» delle alleanze «non può deciderla uno solo, cioè Casini. Diciamo che l’eccesso di pregiudiziali non aiuta».