Riforme, tensione minoranza-Pd. Civati: “Renzi cambi o nuovo partito”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Dicembre 2014 - 14:58 OLTRE 6 MESI FA
Riforme, tensione minoranza-Pd. "Sostituiteci". Poi ci ripensano

Rosy Bindi (Foto Lapresse)

ROMA – Sulle riforme è tensione tra minoranza Pd e governo in Commissione Affari Costituzionali alla Camera. Prima gli otto deputati in dissenso (tra i quali Rosy Bindi, Gianni Cuperlo, Giuseppe Lauricella, Alfredo D’Attorre e Roberta Agostini) chiedono di essere sostituiti per non voler mandare sotto il governo ma non sentendosela di votare a favore degli emendamenti alle riforme. Poi ci ripensano. Nelle stesse ore Pippo Civati avverte il presidente del Consiglio: “Se Renzi continua così un nuovo partito a sinistra del Pd si costituirà”.

In Commissione la richiesta di essere sostituiti è stata presa al termine di un’animata riunione, a cui ha preso parte anche il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza.  Ci sono stati momenti di tensione, deputati che hanno alzato la voce, l’esecutivo che avverte: “Tanto i numeri li abbiamo lo stesso”.

Alla fine, la decisione di chiedere di essere sostituiti per evitare episodi come quello di mercoledì scorso, quando è stato bocciato l’emendamento che prevedeva la prerogativa, per il Capo dello Stato, di eleggere cinque senatori a vita.

La Commissione ha poi ripreso l’esame proprio degli emendamenti alle riforme sull’articolo 3 sui poteri del presidente della Repubblica di nominare dei senatori.

Gli otto democratici della minoranza non hanno partecipato alla ripresa dei lavori della Commissione, durante le votazioni sull’articolo 3 delle riforme. Poi sono rientrati in aula, riformulandola la loro richiesta, cercando di aprire una trattativa su alcuni punti, come il sindacato di costituzionalità o il quorum per l’elezione del Presidente della repubblica.

Alla fine è stato raggiunto l’accordo su uno dei nodi che aveva rallentato i lavori. L’intesa riguarda l’articolo 10 del provvedimento: la nuova formulazione del testo, presentata dai relatori Emanuele Fiano (Pd) e Francesco Paolo Sisto (FI), prevede che il Senato possa chiedere alla Camera modifiche ai disegni di legge approvati ma con i due terzi dei voti, e la Camera potrà non accogliere la richiesta solo con la maggioranza assoluta.

CIVATI: “SE VOTO ANTICIPATO NON SAREMO CON RENZI” – “Se Renzi si presenta con il Jobs Act e con le cose che sta dicendo alle elezioni a marzo, noi non saremo candidati con Renzi”: così Pippo Civati all’iniziativa dell’associazione ‘È possibile’ a Bologna. “Se Renzi continua così un partito a sinistra del Pd si costituirà sicuramente, non per colpa nostra”.