Rimborsi regione Calabria, dai “gratta e vinci” a multe e detersivi: 10 indagati

Pubblicato il 3 Aprile 2013 - 10:56| Aggiornato il 7 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

REGGIO CALABRIA – I rimborsi dei consiglieri della Regione Calabria finiscono nel mirino della Guardia di Finanza. Tra il 2010 e il 2012 i consiglieri, 8 del centrodestra e 2 del centrosinistra, avrebbero ottenuto rimborsi per centinaia di migliaia di euro.  Ma il “buco” potrebbe raggiungere anche il milione di euro. Tra le “causali” anche “gratta e vinci“, detersivimulte per divieto di sosta ed eccesso di velocità, scrive Repubblica. A condurre l’inchiesta è Matteo Centini, pm della Procura di Reggio Calabria. I consiglieri indagati sono 10 e l’ipotesi di reato è di peculato.

Repubblica descrive il “dettaglio” dei rimborsi:

“Qualcuno s’è fatto pagare il singolo caffè da 70 centesimi, ma oltre gli scontrini del bar da pochi spicci, tra le fatture rimborsate tra il 2010 e il 2012 spuntano iPhone, iPad, ricariche del telefono, bollette della tarsu, detersivi, il tagliando della berlina e i pieni di carburante. Persino le tasse da versare all’Agenzia delle Entrate figurano come rimborsi delle attività politico-costituzionali”.

Il “buco” nelle casse della regione potrebbe raggiungere il milione di euro, scrive Repubblica:

Da una parte ci sono scontrini di poco conto, dall’altra centinaia di migliaia di euro di cui solo in parte s’è trovata traccia. I conti insomma non tornano. Anche a volere ammettere che tutte le spese rendicontate siano regolari (ipotesi che pare difficile) o che possano avere una qualche giustificazione, nei bilanci dei gruppi regionali i numeri dicono che c’è un buco enorme, che potrebbe superare il milione di euro. Soldi entrati regolarmente nelle casse delle formazioni politiche, ma di cui non c’è più traccia in uscita. Nessuna pezza giustificativa, niente fatture o ricevute. I soldi non ci sono più e non si sa bene dove siano andati a finire”.ù

Caffè, detersivi e soprattutto viaggi tra i rimborsi:

 Il caso dei “Gratta e vinci” appare come uno dei più eclatanti, ma non è l’unico. Il consigliere che se lo sarebbe fatto rimborsare (ovviamente dopo aver ben controllato che non fossero vincente), oltre a tentare spesso la fortuna amava piacevoli soggiorni per due a spese dei contribuenti a Chianciano e Montepulciano. C’era poi anche chi di viaggi ne ha fatti di ben più importanti, come ad esempio quelli in Russia, a Montecarlo e persino a Los Angeles. Naturalmente con annessi e connessi, auto e alberghi di lusso. Tutto spesato”.