Riprende domani il processo Mediaset. Berlusconi invoca il legittimo impedimento per il vertice Fao

Pubblicato il 15 Novembre 2009 - 20:44 OLTRE 6 MESI FA

Riprenderà domani mattina a Milano il processo sui diritti tv Mediaset, nel quale, fra gli imputati, figura Silvio Berlusconi. Processo che potrebbe però slittare in quanto il presidente del Consiglio ha invocato il legittimo impedimento in quanto impegnato al vertice Fao in programma a Roma proprio da domani a mercoledì. Istanza alla quale, si prevede, il pm Fabio De Pasquale si opporrà. A più di un anno di distanza dalla sospensione del procedimento ora la vicenda dei presunti fondi neri creati attraverso la compravendita dei diritti televisivi e cinematografici ritorna in aula.

Ma già rischia uno stop, con rinvio forse a lunedì 23 novembre. Due settimane fa il premier, attraverso un’istanza presentata alla cancelleria della prima sezione penale da Niccolò Ghedini e Piero Longo, i suoi difensori, pur esprimendo il suo interesse a partecipare al dibattimento, ha chiesto di rifissare l’udienza ad altra data perché non potrà essere presente: in agenda c’è l’appuntamento romano sulla sicurezza alimentare e contro la fame nel mondo.

Oltre a Berlusconi, un legittimo impedimento è stato inoltre avanzato dall’avvocato Roberto Pisano, difensore di Frank Agrama, altro imputato al processo milanese e ai tempi, per l’accusa, “socio occulto” del presidente del Consiglio nella creazione dei presunti fondi neri: il legale è impegnato a Parma in un’udienza del processo per il crac della Parmalat fissata già da molto tempo e alla quale non può rinunciare.

All’istanza di rinvio, quasi certamente, si opporrà il pm: dovrebbe sostenere che l’impedimento di Berlusconi non è assoluto poiché il vertice dura tre giorni e domani mattina potrebbe presentarsi in aula. A questo punto la parola passerà ai giudici, presieduti da Edoardo D’Avossa, attuale presidente del Tribunale di La Spezia e applicato al processo di Milano: spetterà loro decidere se rinviare o meno l’udienza e, nel caso in cui si dovesse andare avanti, stilare il calendario.

Salvo mosse a sorpresa, invece, non dovrebbero esserci problemi per il 27 novembre, giorno in cui i giudici Nicoletta Gandus, Pietro Caccialanza e Loretta Dorigo, che in primo grado hanno condannato Mills a quattro anni e mezzo di carcere (pena confermata in appello), hanno fissato l’udienza – congelata per effetto del lodo Alfano – in cui Berlusconi è accusato di aver “comprato” il silenzio dell’avvocato inglese.

Il collegio dovrebbe solo dichiarare la propria incompatibilità e spogliarsi del procedimento che, dopo il vaglio del Presidente del Tribunale, potrebbe o passare a un altro collegio della stessa sezione o, come trapela dall’entourage dei legali del capo del Governo, a un’altra sezione. Questo perché Nicoletta Gandus è diventata presidente della decima sezione penale del Tribunale.