Rixi assolto nel processo spese pazze Liguria: assolti anche tutti gli altri imputati perché il fatto non sussiste

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Marzo 2021 - 14:35 OLTRE 6 MESI FA
Rixi assolto nel processo spese pazze Liguria: assolti anche tutti gli altri imputati perché il fatto non sussiste

Rixi assolto nel processo spese pazze Liguria: assolti anche tutti gli altri imputati perché il fatto non sussiste (nella foto Ansa, Edoardo Rixi)

L’ex viceministro alle Infrastrutture, il leghista Edoardo Rixi è stato assolto nell’Appello per le cosiddette spese pazze quando era consigliere regionale in Liguria. Assolti tutti gli imputati perché il fatto non sussiste.

In primo grado Rixi era stato condannato a tre anni e cinque mesi. Il processo riguardava le spese non ritenute congrue all’attività politica negli anni dal 2010 al 2012, quando era capogruppo regionale della Lega. L’accusa era di peculato e falso.

Spese pazze Liguria: assolto Rixi e anche gli altri imputati

Con Rixi sono stati assolti Michele Boffa, ex presidente del Consiglio regionale (Pd), Antonino Miceli (Pd), Marco Melgrati (Fi), Luigi Morgillo (Fi), Matteo Rosso (Fi), Gino Garibaldi (Fi) , Franco Rocca (Fi), Alessio Saso (Ncd), Francesco Bruzzone, senatore della Lega, allora presidente del Consiglio regionale, Marco Limoncini (Udc), Armando Ezio Capurro (Noi con Burlando), Aldo Siri (Lista Biasotti), Raffaella Della Bianca (Fi), Roberta Gasco (Udeur), Marilyn Fusco (Idv), Giacomo Conti (Federazione della Sinistra), Matteo Rossi e Alessandro Benzi, entrambi in Sel. Per loro le pene in primo grado andavano da 3 anni e due mesi a 2 anni e un mese. Erano stati assolti in primo grado Massimo Donzella (Udc), Ezio Chiesa (Pd) e Stefano Quaini, ex Idv e Sel.

Spese pazze Liguria: le contestazioni dell’accusa

L’accusa contestava ai consiglieri regionali (negli anni 2010/2012) rimborsi per spese private fatte passare per istituzionali. Secondo l’accusa si sarebbe tratatto di cene, viaggi, gite al luna park, birre, gratta e vinci, ostriche, fiori e biscottini.

Per un ammontare di diverse centinaia di migliaia di euro. Le ricevute, molto spesso, si riferivano a periodi festivi: Natale, Capodanno, Pasqua e Pasquetta, 25 Aprile e Primo Maggio. Giorni “sospetti” secondo l’accusa per svolgere attività istituzionale.