Roberto Maroni rinuncia a ricandidarsi in Lombardia e indica al suo posto Attilio Fontana

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Gennaio 2018 - 12:09 OLTRE 6 MESI FA
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Roberto Maroni rinuncia a ricandidarsi in Lombardia e indica al suo posto Attilio Fontana (a destra nella foto)

ROMA – Roberto Maroni rinuncia a ricandidarsi in Lombardia e indica al suo posto Attilio Fontana. Roberto Maroni ha confermato alla riunione di Giunta che non si ricandiderà “per motivi personali” alla presidenza della Lombardia. Maroni ha indicato nell’ex sindaco di Varese, il leghista Attilio Fontana, il candidato a succedergli nelle elezioni del 4 marzo.

L’ufficialità della notizia conferma quanto già domenica era trapelato dal vertice di Arcore del centrodestra, la non prevista uscita di scena dalla competizione regionale, cioè, dell’attuale governatore, uno dei leader storici della Lega, non esattamente allineato sulle posizioni di Matteo Salvini. Al punto che più di un commentatore politico ha affacciato l’ipotesi che, dietro i “motivi personali”, possa esserci la volontà di tenersi libero per eventuali promozioni post-voto in eventuali governi figli dell’impasse politico di un Parlamento senza vincitori.

La rinuncia di Maroni ha in qualche modo oscurato i contenuti dell’accordo di programma del centrodestra, in realtà ancora interlocutorio, più che altro una bozza sui temi sui quali cementare l’alleanza elettorale (flat tax, abolizione della legge Fornero, stretta sui migranti) ancora monca della “quarta gamba”, il contributo centrista non ancora definito.

Salvini: “Fontana adatto”. L’ex sindaco di Varese Attilio Fontana sarebbe “assolutamente” adatto a fare il presidente della Lombardia al posto di Roberto Maroni. Il segretario della Lega Matteo Salvini lo ha assicurato ai microfoni di 6 su Radio 1 spiegando che il suo nome “è un’ipotesi”. “Si tratta di proseguire il buon lavoro di questi venti anni. Quindi le scelte personali sono scelte personali. Le rispetto, ci mancherebbe altro ma – ha aggiunto – il nostro dovere è garantire a 10 milioni di lombardi quello che abbiamo garantito in termini di tassazione più bassa”.