Rom, il Prefetto di Milano: Il Comune faccia la sua parte”

Pubblicato il 30 Ottobre 2010 - 16:56 OLTRE 6 MESI FA

Lo Stato e il Viminale, attraverso il Prefetto, ”hanno fatto la loro parte” sull”’emergenza rom” a Milano, ”ora il Comune, che sin qui ha fatto moltissimo, dovra’ continuare a fare la sua. Nel rispetto dei propri diritti, ma anche di quelli dei rom. Perché ci sono situazioni, e quella cui mi riferisco e’ tale, che non sono risolvibili con uno sgombero”.

Lo afferma Gian Valerio Lombardi, prefetto di Milano, in un’intervista al Corriere della Sera. Lombardi, nella veste di commissario straordinario per l’emergenza rom, si riferisce in particolare all’area di via Triboniano, periferia nordovest di Milano. ”Oggi ospita oltre 500 persone, ma ora l’area serve per l’Expo 2015 – spiega -. Solo che l’istituzione di quel campo era stata disposta e regolamentata dal Comune stesso: la maggior parte di coloro che vi risiedono ha tuttora diritto di starci e la condizione per chiuderlo e’ che si trovi una soluzione per loro.

Per questo il Comune la scorsa estate aveva individuato 25 alloggi dell’Aler, l’istituto milanese delle case popolari, con le caratteristiche di cui sopra: da destinare ai rom, ma senza sottrarli ad alcuna graduatoria”. Tuttavia ”una parte politica della maggioranza del Comune di Milano, preoccupata di un possibile messaggio negativo per i cittadini milanesi, ha deciso di rivedere gli impegni gia’ presi”. Lombardi spiega allora di aver trovato ”soluzioni alternative” interpellando ”i privati”.

Ora, prosegue, ”risulta decisivo il ruolo del Comune: queste case andranno usate per il fine cui sono state destinate, e il compito di gestire i passaggi successivi spetta appunto al Comune”. Lo sgombero del Triboniano non sara’ comunque ”automatico”: ”e’ un campo regolare, e nessuno potra’ presentarsi qui a chiedermi semplicemente di sgomberarlo. Il Comune dovra’ fare un decreto e motivarlo. Presentare anche agli abusivi un regolare provvedimento di allontanamento. E farsi carico di trovare una sistemazione provvisoria per i ‘regolari’ ancora eventualmente presenti”.