Roma capitale: il nuovo ordinamento nel primo decreto Monti

Pubblicato il 20 Novembre 2011 - 20:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il decreto atteso per domani dal Consiglio dei ministri del governo Monti, sui nuovi poteri di Roma Capitale, fa seguito al primo decreto, nell’ambito del federalismo fiscale, riguardante la citta’, che, varato nel settembre del 2010, in sette articoli ne fissa l’assetto ordinamentale. Ecco in pillole le norme del provvedimento:

ASSEMBLEA E GIUNTA CAPITOLINA – Gli organi di Roma Capitale sono l’Assemblea capitolina, la Giunta capitolina e il sindaco. L’assemblea e’ l’organo di controllo politico-amministrativo ed e’ composta dal sindaco e da 48 consiglieri che eleggono un presidente che convoca e dirige i lavori dell’assemblea. Il sindaco nomina i componenti della giunta capitolina (gli assessori) che possono essere al massimo 12 (un quarto dei consiglieri).

E’ prevista l’incompatibilita’ tra ruolo di consigliere capitolino e assessore. La nomina ad assessore comporta la sospensione di diritto dall’incarico di consigliere e la sostituzione temporanea con un supplente (il candidato della stessa lista che ha preso tra i non eletti il maggior numero di voti). Il numero dei consiglieri viene ridotto da 60 a 48 dopo l’elezione successiva all’entrata in vigore del decreto.

STATUTO – L’assemblea capitolina approva a maggioranza qualificata il proprio statuto entro sei mesi dall’ insediamento. Nello statuto vengono anche indicati i criteri per l’adozione da parte della Giunta di una serie di regolamenti sull’ordinamento generale degli uffici e dei servizi.

CIRCOSCRIZIONI DIVENTANO 15 – Lo statuto disciplina i municipi di Roma Capitale, come circoscrizioni di decentramento, in numero non superiore a 15 favorendone l’autonomia amministrativa e finanziaria.

ORGANI CONTROLLO E CONSULTAZIONE CITTADINI – Lo statuto prevede forme di monitoraggio e controllo del livello dei servizi ai cittadini da affidare a organismi terzi. Sono previsti inoltre strumenti di partecipazione e consultazione, anche permanenti, per promuovere il confronto tra l’amministrazione di Roma Capitale e i cittadini.

PROCEDURA D’URGENZA – Per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di legge o per evitare l’omessa adozione di atti fondamentali di competenza dell’assemblea capitolina, il sindaco puo’ richiedere che le relative deliberazioni siano sottoposte all’esame e al voto dell’assemblea con procedure d’urgenza.

SINDACO PUO’ ESSERE SENTITO DA CONSIGLIO MINISTRI – Il sindaco puo’ essere udito nelle riunioni del Consiglio dei ministri all’ordine del giorno delle quali siano iscritti argomenti inerenti alle funzioni conferite a Roma Capitale.

DECRETO MINISTERO INTERNO STABILISCE STIPENDIO CONSIGLIERI – Il sindaco, il presidente dell’assemblea capitolina e gli assessori componenti della giunta capitolina hanno diritto di percepire una indennita’ di funzione, determinata con decreto del ministro dell’Interno, di concerto con il Tesoro e sentita l’Assemblea capitolina.