Roma, Graticola Day finito con un grande “vaffa”: grillini si sfasciano su liste

di Daniela Lauria
Pubblicato il 26 Novembre 2012 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA
Beppe Grillo (Foto Lapresse)

ROMA – Nella Capitale il Graticola Day del Movimento Cinque Stelle è finito con un grande “vaffa”. L’incontro avvenuto al Campus Universitario di Tor Vergata è sfociato nel caos: urla, liti e c’è pure chi ha chiamato i carabinieri. Alcuni attivisti hanno lasciato la sala infuriati, altri minacciano la scissione.

Il Graticola Day, è bene precisarlo, è un’altra delle invenzioni a cinque stelle:  una specie di casting al quale partecipano gli aspiranti candidati alla Pisana per dire cosa farebbero se venissero eletti, farsi conoscere e sottoporsi, nei prossimi tre giorni, alle votazioni online per il verdetto finale. Ma è proprio sulla compilazione delle liste che il Movimento guidato da Beppe Grillo rischia di sfasciarsi.

L’incontro si è presto tramutato in una resa dei conti interna. Tutto è nato dai criteri di selezione adottati dai grillini romani per i candidati alla Pisana e al Campidoglio. Il sistema, secondo i dissidenti, è stato poco trasparente perché anziché passare direttamente per la “graticola” dell’assemblea plenaria (320 persone in tutto), le scelte sono state prima filtrate dai responsabili dei municipi. Risultato, l’assemblea avrebbe dovuto valutare l’indicazione “ex machina” di due nomi per la Regione e di tre per il Comune.

Malumori e contestazioni sono esplose in un crescendo di urla e discussioni: strani meccanismi per un movimento che della Rete, luogo per eccellenza della democrazia partecipata dal basso, ha fatto la sua forza. Ora il gruppo di dissidenti che è andato via sbattendo la porta sta valutando l’ipotesi di organizzarsi in proprio e presentare una lista alternativa per la Regione Lazio. Una scissione poco prima delle elezioni e, per giunta, a Roma, che è uno dei test fondamentali per il movimento, dopo la grande prova siciliana.