Roma, più Irpef meno tagli. La strategia del Campidoglio

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Dicembre 2013 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA
Roma, più Irpef meno tagli. La strategia del Campidoglio

Roma, più Irpef meno tagli. La strategia del Campidoglio

ROMA – Salta il salva Roma resta il rischio di stangata Irpef. In Comune i conti continuano a non tornare e Roma, almeno fino all’approvazione del Milleproroghe che dovrebbe riassorbire le misure inizialmente previste nel Salva Roma, rimane a rischio default.

In ogni caso per i romani il rischio è quello di un rincaro dell’Irpef. Rischio concreto visto che secondo il Campidoglio la possibilità di umentare l’addizionale Irpef, dallo 0,9 all’1,2, è valutata un’opzione necessaria.

In realtà spiega il Messaggero, è frutto di una scelta politica. Il Comune preferisce aumentare l’addizionale piuttosto che cedere quote delle municipalizzate oppure procedere a severi tagli di spesa.

Secondo Alfredo Ferrari, Pd, presidente della Commissione bilancio “l’opzione sull’aliquota dell’Irpef è necessaria. Non significa che la utilizzeremo, su questo voglio essere molto chiaro, ma come opzione è giusto che sia mantenuta”.

Ma quanto vale questa Irpef? Un conto lo fa il Messaggero:

vediamo le cifre: lo 0,1 di addizionale Irpef per Roma vale circa 50 milioni di euro; il più 0,3 darebbe 150 milioni. E va sempre ricordato che lo 0,5 viene ogni anno usato per ripianare il debito pre 2008. La linea del governo, che sarà messa a punto solo questa mattina, è di riproporre ciò che stava all’interno del Salva Roma originario, anche se c’è chi spinge per confermare solo quelle norme condivise da tutti (e sulla superaddizionale Irpef c’è la contrarietà di Scelta Civica, che anche ieri ha minacciato guerra). Tornerebbe anche la norma che chiede alla Capitale una ricognizione del passivo ormai strutturale (lo squilibrio di bilancio nel 2013 era di 860 milioni, nel 2014 si supera il miliardo) con un piano che su base triennale spieghi come Roma intenda uscire da questa emergenza. Probabile che sia riproposta la norma che vuole una ricognizione del fabbisogno del personale delle municipalizzate («Ma tutto deve essere fatto senza andare all’implosione sociale in questa città», precisa Ferrari) e quella che chiede al Campidoglio di mettere in vendita il patrimonio immobiliare.