Roma taglia i fondi e 400 sindaci lombardi per protesta restituiscono la fascia tricolore

Pubblicato il 6 Aprile 2010 - 18:57 OLTRE 6 MESI FA

Attilio Fontana, il sindaco leghista di Varese

Quattrocento sindaci provenienti da tutta la Lombardia si sono dati appuntamento giovedì 8 aprile davanti alla prefettura di Milano per restituire la fascia tricolore in segno di protesta contro i continui tagli ai bilanci. Tra loro ci sarà anche quello di Bergamo Franco Tentorio: il presidente regionale dell’Anci, il sindaco leghista di Varese Attilio Fontana parla di adesione trasversale alla protesta nata per via dei trasferimenti ridotti, vincoli del patto di stabilità che portano a scelte “inaccettabili” e un trattamento non uguale per tutti, come dimostrano gli 80 milioni di stanziamenti per Roma.

«Se bisogna soffrire tutti, soffriamo – spiega il leghista Fontana – ma qua c’è qualcuno che soffre e qualcuno che continua a fare il cialtrone. E non va bene. Il taglio al fondo sociale, che per la Lombardia è di 20 milioni, già si fa sentire. Siamo costretti a dire no alle legittime pretese dei cittadini».

Per spiegare la situazione alla gente, i sindaci si troveranno alle 10 in piazza San Babila a Milano, dove hanno deciso di allestire un banchetto, poi andranno alle 11 in prefettura.

«Ci sarò anch’io – conferma il sindaco di Bergamo Franco Tentorio -: condivido pienamente la battaglia dell’Anci Lombardia perché il trattamento che il Governo riserva agli enti locali è inaccettabile. E sono anche convinto che serva una protesta clamorosa. Di fasce però – conclude scherzando – ne ho un paio di scorta in municipio».

Fontana spiega al quotidiano Libero che, in attesa del federalismo fiscale, i comuni devono iniziare a spendere meglio i soldi:  «Non si possono più accettare casi come i finanziamenti ai comuni di Catania e Palermo. A prescindere dal partito, certe cose fanno ribollire il sangue».

«Il nostro – prosegue il sindaco di Varese – non è un attacco al governo ma a certe pratiche meridional – centralistiche. Le stesse che permettono alla Sicilia di tenere aperto un bando per l’assunzione di 23mila dipendenti fino al 2014».