Roma, Zanda: “Aumento degli assessori è incostituzionale e aumenta i sacrifici per i cittadini”

Pubblicato il 25 Marzo 2011 - 21:28 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Quando si vedrà il testo del decretocapiremo se la norma sull’aumento degli assessori e dei consiglieri comunali ha superato i vagli di costituzionalità. Intanto possiamo dire che non è credibile che più assessori e più consiglieri, a Milano e a Roma, non comportino ulteriori oneri a carico dei bilanci comunali a meno che non producano corrispondenti tagli nei servizi ai cittadini”. Lo afferma il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda che, in un’interrogazione rivolta al presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia, chiede che il governo “abbandoni l’idea che si possano aumentare gli assessori per appianare le liti politiche della maggioranza”.

In particolare Zanda ricorda che, questa norma tanto dispendiosa, per il Comune di Roma è del tutto incongruente con l’attuale situazione di commissariamento per il bilancio motivata proprio dal deficit del bilancio della Capitale”. Zanda chiede al governo se “l’aumento degli assessori non contraddica le politiche di contenimento della spesa pubblica del Ministro Tremonti che hanno richiesto, negli ultimi due anni, enormi sacrifici ai cittadini e alla Pubblica Amministrazione e hanno privato gli enti locali delle risorse utili per i bisogni delle comunità”.

Nell’interrogazione Luigi Zanda, oltre alla lettera del 22 febbraio scorso in cui il Presidente Napolitano ha richiamato i requisiti di costituzionalità nei decreti del governo, ricorda tutti i tagli previsti per le risorse dei Comuni “per un ammontare complessivo di tre miliardi di euro”. Il vicepresidente dei senatoridel Pd evidenzia poi come “gli oneri del benvenuto reintegro dei fondi Fus, di circa 200 milioni di euro, hanno reso addirittura necessario l’aumento delle accise sulle benzine e sul gasolio. “Le contraddizioni del governo sono assurde: da una parte chiede il contenimento della spesa pubblica e dall’altra aumenta gli assessori e decide di indire le elezioni amministrative e il referendum in due differenti giornate procurando, così, uno sperpero di300 milioni di euro”.