Romeo scriveva a Marra: “Chiedi al tuo amico della Finanza di indagare Muraro”

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Febbraio 2017 - 11:23 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Chiedi al tuo amico della Finanza di indagare sulla Muraro“. Così Salvatore Romeo, futuro capo della segreteria politica di Virginia Raggi, scriveva a Raffaele Marra, l’ex braccio destro della sindaca in carcere dal 16 dicembre per presunta corruzione in una vicenda risalente a quattro anni fa. A pubblicare il fitto scambio di messaggi tra i due, anche a tarda notte, è Edoardo Izzo sul quotidiano La Stampa.

Prima ancora di approdare in Campidoglio, il primo come capo della segreteria politica e l’altro come vice capo di gabinetto della Raggi, i due ex fedelissimi sembravano in perfetta sintonia. Perseguivano i loro obiettivi, non sempre in linea con la prima cittadina. “Sto lavorando alla Macrostruttura ho trovato come superare l’Assessorato alle risorse umane”, scriveva Marra all’amico Romeo. “Virginia mi ha dato un’idea diversa sulla Macrostruttura – aggiungeva – e io sto provando ad andarle incontro, ma è difficile”.

Ai loro occhi, annota Izzo sulla Stampa, la sindaca era un po’ troppo indecisa e garantista verso i dirigenti dell’amministrazione Marino. Sempre Marra a Romeo scriveva: “Il Dipartimento servizi scolastici e educativi è compromesso. Tu penserai che la Turchi è stata fatta fuori? Invece no. Complimenti”. Non sembrano gradire neppure l’assessore Paola Muraro, strenuamente difesa da Raggi fino alla fine. Romeo chiede a Marra di rivolgersi ai suoi ex colleghi della Guardia di Finanza per indagare sull’ex assessore all’Ambiente.

Intanto la sindaca, indagata per falso e abuso d’ufficio in merito alla nomina del fratello di Marra, Renato, alla direzione del Turismo, starebbe preparando una memoria difensiva per mettere nero su bianco tutti gli argomenti toccati nell’interrogatorio fiume di giovedì. Secondo indiscrezioni, Raggi davanti ai magistrati avrebbe scaricato su Marra il peso dell’abuso d’ufficio, sostenendo di non essere stata informata dell’aumento significativo di stipendio di Renato Marra. Circostanza confermata dalle intercettazioni nelle quali Raggi si lamenta con l’ex capo del personale per l’aumento di stipendio ottenuto dal fratello, aggiungendo “potevate dirmelo”.

Raffaele Marra, dal canto suo, potrebbe però tentare una controffensiva dando la sua versione. La memoria della sindaca si soffermerà sulla cosiddetta procedura dell’interpello, seguita dall’amministrazione M5S per la rotazione dei dirigenti che portò Renato Marra alla direzione Turismo. L’interpello prevede la possibilità per i dirigenti pubblici di proporsi a ricoprire ruoli per i quali ci si considera titolati. “Dovevano per legge ruotare 200 dirigenti e hanno scelto per trasparenza l’interpello, previsto dalla normativa, invece che la chiamata diretta come si è sempre fatto – dice l’avvocato Mancori – Il punto è stato chiarito nell’interrogatorio, ma produrremo documenti che abbiamo già esibito”.

Per la procura la procedura non sarebbe stata compiuta in modo corretto perché non si sarebbero comparati i curriculum. Inoltre sul fratello di Marra gravava anche un conflitto di interessi che, secondo l’ipotesi degli inquirenti, Raggi non avrebbe di fatto rimosso. Due circostanze che hanno condotto la Procura a contestare alla sindaca l’abuso d’ufficio, accusa che sembra comunque affievolirsi per l’assenza di elementi che riconducano al dolo o all’esistenza di una utilità. Resta salda invece l’accusa di falso. Quest’ultima ipotesi sarebbe legata in particolare alla dichiarazione che la Raggi avrebbe reso alla responsabile anticorruzione del Campidoglio, Mariarosa Turchi, affermando circa la promozione di Renato Marra di “avere agito in autonomia”.

L’interrogatorio di Raffaele Marra a questo punto potrebbe essere dirimente anche per capire il percorso giudiziario dell’inchiesta in relazione alla sindaca, che oggi riposa dopo 48 ore di fuoco. Stanca ma non provata. “Non è affatto vero che è svenuta durante l’interrogatorio – dice l’avvocato Mancori – l’unico momento di sorpresa è stato quando ha saputo delle due polizze di Salvatore Romeo a suo favore”. Sorpreso anche l’avvocato “perchè la notizia stranamente nello stesso momento è uscita su due siti”.