Rosarno: ripresa la protesta degli immigrati. Maroni: “Serve tolleranza zero”

Pubblicato il 8 Gennaio 2010 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA

rosarnoÈ ripresa a Rosarno (Reggio Calabria) la protesta degli immigrati africani dopo che giovedì c’erano stati scontri con le forze dell’ordine, con ferimento di alcune persone e danneggiamento di centinaia di auto. Gli immigrati sono usciti dalle due strutture di ricovero in cui sono ospitati e sono scesi in strada, scandendo slogan di protesta. Al momento non si sono verificati incidenti, ma la situazione viene seguita con molta attenzione dalle forze dell’ordine. La scorsa notte a Rosarno polizia e carabinieri sono intervenuti per sgombrare la strada statale 18 che era occupata da un gruppo di immigrati che avevano partecipato alla rivolta con scontri con le forze dell’ordine. Gli immigrati avevano fatto rientro nelle due strutture di ricovero in cui sono ospitati, da dove sono usciti stamattina per riprendere la protesta.

La rivolta degli extracomunitari è «una situazione difficile, così come in altre realtà», determinata dal fatto che «in tutti questi anni è stata tollerata, senza fare nulla di efficace, una immigrazione clandestina che da un lato ha alimentato la criminalità e dall’altro ha generato situazioni di forte degrado come quella di Rosarno». Lo ha detto il ministro dell’interno, Roberto Maroni, nel corso della trasmissione Mattino 5. «A Rosarno – ha spiegato Maroni – stiamo intervenendo con i mezzi e i tempi necessari. Inoltre, abbiamo per ora posto fine agli sbarchi di clandestini a Lampedusa e a poco a poco riporteremo alla normalità le situazioni».

Al ministro ha risposto subito il segretario del Pd Bersani che lo ha invitato a smetterla con lo «scaricabarile». «Vorrei ricordagli – ha aggiunto il segretario del Pd – che subiamo anche danni, in vigenza, di una legge che si chiama Bossi-Fini. È ora che se lo ricordi anche il ministro».

Intanto la situazione è sempre più preoccupante. Circa due mila immigrati si sono recati sotto la sede del Comune. La tensione è alta, ma, al di là di qualche cassonetto rovesciato, fino al momento, non si sono ripetute le scene di ieri sera. Si stanno unendo agli immigrati in protesta anche altri gruppi provenienti dai centri dell’hinterland. Non si conoscono ancora le intenzioni dei manifestanti, né quanti se ne raccoglieranno nelle strade di Rosarno. Da ieri hanno chiesto di parlare con il commissario prefettizio Domenico Bagnato (che regge il Comune) per esporre le loro problematiche. Fonti investigative fanno sapere che circa duecento immigrati hanno attuato due blocchi stradali, uno a nord e uno a sud dell’abitato di Rosarno, sulla statale 18, impedendo alle auto di transitare.

C’è stato anche un lancio di pietre, risoltosi comunque senza feriti, da parte di un gruppo di immigrati contro una troupe del Tg2, della quale faceva parte l’inviato Francesco Vitale. L’episodio è accaduto mentre gli immigrati, dopo avere sospeso la protesta davanti il Comune di Rosarno, stavano facendo rientro nel centro di ricovero in cui sono ospitati. Alla vista delle telecamere, gli immigrati hanno lanciato pietre contro la troupe. Francesco Vitale è stato anche colpito da un sasso, ad una spalla, ma non ha riportato lesioni.

È comunque infuriata la gente di Rosarno dopo la rivolta degli immigrati. Un uomo ha anche sparato in aria per difendere la sua abitazione mentre scuole e negozi sono rimasti chiusi. Nel centro cittadino l’effetto della protesta degli stranieri è devastante. Lungo la via principale i cassonetti dell’immondizia sono stati rovesciati in mezzo alla carreggiata e il contenuto sparso sull’asfalto. Un capannello di cittadini ha assistito nella notte alle operazioni delle forze dell’ordine, che hanno effettuato una carica di alleggerimento contro il gruppo costituito da circa 500 immigrati. Intorno alla mezzanotte i manifestanti si sono dispersi, forse per paura di essere caricati nuovamente dalle forze di polizia. «Non è possibile che abbiano creato questa confusione – dicono i residenti- hanno mandato anche bambini in ospedale e una donna incinta ha abortito, un’altra ha avuto un infarto perchè si è trovata davanti un gruppo di stranieri che l’hanno aggredita mentre era in macchina, costretta a scendere e poi le hanno rovinato la macchina».

Altri episodi di violenza si sono verificati sulla Ss 18 tra Rosarno e Gioia Tauro. Nel pomeriggio di ieri gli immigrati hanno bloccato la strada e assaltato decine di auto di passaggio con pietre (colpendo anche un mezzo della Polizia). «Ho urlato a mia moglie di abbassarsi, altrimenti ci saremmo fatti davvero male -racconta un residente della zona- siamo stati letteralmente presi d’assalto con spranghe di ferro, noi stavamo soltanto tornando a casa». Un altro giovane che abita nelle vicinanze è finito in ospedale, al suo ritorno racconta: «Mi hanno colpito con un pietra alla spalla e ho la mano escoriata. Hanno distrutto la macchina: rotto i vetri, divelto lo specchietto retrovisore interno, rovinato persino il radiatore».

Questo accadeva in mattinata poi la situazione è tornata piano piano alla normalità con gli immigrati che hanno lasciato il presidio davanti al comune per tornare nei centri di ricovero.