Rosatellum, al Senato votata cinque volte la fiducia. Determinante Verdini

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2017 - 18:01 OLTRE 6 MESI FA
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Rosatellum, al Senato votata quattro volte la fiducia. Determinante Verdini

ROMA – Cinque fiducie al Senato per il Rosatellum: alla prima arrivano 150 sì e 61 no, alla seconda 151 sì e 60 no, alla terza 148 sì e 61 no, alla quarta 150 sì e 60 no. Alla quinta i voti a favore sono stati 145, quelli contrari 17. Nessun astenuto.

Domani si svolgeranno a partire dalle 9:30 le dichiarazioni di voto e poi il voto definitivo sul provvedimento.

Chi ha votato a favore? Votano a favore della nuova legge Pd, centristi di Ap e Ala, incluso Denis Verdini, e alcuni senatori dalle autonomie e del gruppo misto. Chi ha votato contro? Votano contro M5s, Si e Mdp. I senatori di Forza Italia, Lega e Gal risultano assenti o in congedo.

Tra i cinque senatori a vita solo Carlo Rubbia vota sì per la nuova legge elettorale. Gli altri (Giorgio Napolitano, Elena Cattaneo, Mario Monti e Renzo Piano) sono assenti per congedo. I dissidenti pd Vannino Chiti, Massimo Mucchetti, Claudio Micheloni, Walter Tocci e Luigi Manconi, oltre all’orlandiano Roberto Ruta, risultando presenti, non fanno mancare il numero legale.

La protesta del Movimento 5 Stelle.

Al Pantheon a Roma la manifestazione indetta dal M5s contro il Rosatellum. In piazza anche Beppe Grillo. Danilo Toninelli dal palco ha invitato i manifestanti a gridare “onestà” e “libertà”.

Beppe Grillo ringrazia i senatori: “Sono incredibili, sono pìù incazzati di me!” e intona dal palco “Ho veduto una luce e sentito una voce..Oh my God show me the way”. Così ha salutato i manifestanti venuti a Roma per protestare in piazza contro il Rosatellum ed ha annunciato la sua prossima tappa in Sicilia per sostenere la candidatura di Giancarlo Cancelleri. “Grazie per quello che avete fatto e che farete: noi ci siamo, andiamo in Sicilia e… la minchia sia con voi!”.

Dure le parole di Alessandro Di Battista, che, rivolto al presidente della Repubblica, ha detto: “Al Presidente Mattarella voglio solo ricordare che quando era deputato della Repubblica intervenne in aula contro la riforma elettorale del governo Berlusconi perché approvata a colpi di maggioranza, disse che era vergognoso. Mi piacerebbe ricordare a Mattarella di fare Mattarella. Faccia attenzione a firmare una seconda volta una legge truffaldina e anticostituzionale”.

L’intervento di Napolitano.

In mattinata era atteso l’intervento di Giorgio Napolitano critico con Matteo Renzi.  E il presidente emerito della Repubblica ha mantenuto le promesse, difendendo Paolo Gentiloni “pressato” dal segretario del Pd. “Singolare e sommamente improprio – dichiara Napolitano – ho giudicato il far pesare sul presidente del Consiglio la responsabilità di una fiducia che garantisse la intangibilità della proposta in quanto condivisa da un gran numero di partiti”. “Il presidente Gentiloni – dice Napolitano – sottoposto a forti pressioni, ha dovuto aderire, e me ne rammarico”. E ancora, l’ex presidente: “Il dilemma non è fiducia o non fiducia, anche perchè non è mai stata affrontata, neppure dinanzi alla Corte, una obiezione di incostituzionalità della fiducia”. “Ma si può – ha spiegato – far valere l’indubbia esigenza di una capacità di decisione rapida da parte del Parlamento fino a comprimere drasticamente ruolo e diritti sia dell’istituzione sia dei singoli deputati e senatori?”.  Alla fine, però, Napolitano dice che bisogna salvaguardare la stabilità e il ruolo italiano nello sviluppo dell’unità europea e con una nota fa sapere che “al voto elettronico finale sulla legge elettorale affiderà l’espressione della fiducia al Governo Gentiloni”.

(Foto Ansa)